Tangenti per lavori in caserma, coinvolti due cantieri bresciani

Sarebbero stati turbati gli affidamenti di alcuni incarichi esterni, tra cui quelli nelle caserme di Flero e di Sarezzo
  • Il cantiere della caserma di Flero, fermo da anni - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
    I cantieri fermi delle due caserme di Flero e Sarezzo
  • I cantieri fermi delle due caserme di Flero e Sarezzo
    I cantieri fermi delle due caserme di Flero e Sarezzo
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Ci sono anche due caserme bresciane, quella di Flero e quella di Sarezzo, tra le opere pubbliche finite nel mirino delle indagini sulle presunte tangenti incassate da Francesco Errichiello, «provveditore alle opere pubbliche di Milano fino al gennaio 2012, quindi promosso a dirigente di prima fascia del Ministero delle Infrastrutture», che avrebbe ricevuto 50 mila euro in contanti dall'imprenditore Ottaviano Cinque della Socostramo, società appaltatrice dei lavori per la ristrutturazione della caserma Montebello di Milano. Lo si legge nell'avviso di chiusura delle indagini firmato dai pm Polizzi e Filippini. Tra l'altro Errichiello, attuale dirigente ministeriale, nel luglio dello scorso anno è stato condannato a 2 anni e 2 mesi in primo grado nel processo milanese, con al centro appalti e mazzette, che ha portato anche alla condanna a 5 anni e 6 mesi dell'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani.

Tra gli indagati, come si legge nell'atto, figura anche Gianni Gatto, responsabile unico del procedimento per l'appalto sulla caserma per il Provveditorato. Quest'ultimo, oltre che accusato anche lui di corruzione, avrebbe pure turbato, assieme al professionista Claudio Marabelli, gli affidamenti di alcuni incarichi esterni per i lavori in altre caserme: le due nel Bresciano e a Inzago nel Milanese. In più gli viene contestata un'altra ipotesi di corruzione in relazione ai «lavori di ampliamento e messa a norma del terzo piano del Palazzo di Giustizia di Pavia».

Tra l'altro, lo stesso Gatto, da quanto si è saputo, si sta occupando anche dei lavori al settimo piano del Palazzo di Giustizia milanese, in parte distrutto da un vasto incendio nei mesi scorsi. Errichiello, inoltre, per la gara d'appalto sulla caserma aveva nominato come presidente della commissione un «dirigente pubblico in rapporti confidenziali» con Erasmo Cinque, «padre di Ottaviano e controllore di fatto di Sacostramo», nonché condannato a 4 anni per corruzione nel caso del Mose di Venezia.

 

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