Sviluppo sostenibile: «Giovani: date la spinta per costruire un mondo migliore»

I 17 Obiettivi illustrati agli studenti. La necessità di azioni che rendano le città più inclusive e umane
OBIETTIVO BRESCIA SOSTENIBILE
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«Acquistare meno imballaggi in plastica», «Non sprecare acqua», «Dieta più vegetale», «Andare in bici». Buoni propositi a beneficio del pianeta, che due ragazze promettono di osservare da oggi. L’hanno scritto sulla bacheca che invita a dire «cosa cambierai nella tua vita per rendere il mondo un posto migliore». Accade in piazza Paolo VI, dove ancora oggi e domani è disponibile l’installazione di InsiemepergliSDG, la campagna promossa dal ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, insieme a Fao, United Nations SDG Action Compaign, Commissione europea, Save the Children.

I ragazzi delle Superiori all’incontro di ieri in Santa Giulia -  © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi delle Superiori all’incontro di ieri in Santa Giulia - © www.giornaledibrescia.it

Una serie di pannelli multimediali per far conoscere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030, le scelte collettive e individuali che si possono (e devono) compiere per realizzarle. Il titolo della campagna, che per tre giorni fa tappa a Brescia, è «Le nostre azioni sono il nostro futuro».

Relatori

L’iniziativa si rivolge a tutti i cittadini, ma specialmente ai giovani. «Serve la vostra spinta per i cambiamenti», è stato l’appello ripetuto da tutti i relatori dell’incontro ospitato ieri mattina nell’Auditorium di Santa Giulia. Il tema: «Le città e l’Agenda 2030». Sala affollata di ragazzi e insegnanti delle scuole superiori per ascoltare Stefano Gatti (del ministero degli Esteri, inviato speciale per la sicurezza alimentare), Marina Ponti (direttrice della United Nations SDG Action Campaign), Maurizio Tira (rettore dell’Università statale), Roberto Zoboli (prorettore della Cattolica), il sindaco Emilio Del Bono, l’assessore all’ambiente Miriam Cominelli. Gli interventi si sono focalizzati sull’Obiettivo 11 dell’Agenda Onu, che invita a «rendere le città e gli insediamenti urbani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili».

Significa impegnarsi per azioni concrete come garantire alloggi e servizi adeguati per tutti, consumare meno suolo, produrre meno rifiuti, promuovere la mobilità pubblica, ridurre l’inquinamento, incrementare il verde, sostenere i Paesi meno sviluppati. Questo, come gli altri 16 obiettivi, sottolinea Marina Ponti, necessita di un’alleanza fra le istituzioni, «come nel caso positivo di Brescia».

L’altro elemento indispensabile «è la fiducia fra le istituzioni e i cittadini, una fiducia che si guadagna con i fatti, così come avviene nella vostra città».

Il futuro

I motori del cambiamento per salvare il pianeta sono le città (in senso ampio le aree fornite di infrastrutture urbane), dove vive l’80% degli europei (e la metà della popolazione mondiale). «L’Agenda 2030 - dice la responsabile della campagna delle Nazioni Unite rivolta alla platea degli studenti - è per il presente e per il futuro: voi giovani siete l’uno e l’altro, ecco perché dovete essere protagonisti». Nel nuovo modello di sviluppo per la sostenibilità prefigurato dall’Agenda, sottolinea il rettore Maurizio Tira, «è fondamentale la ricerca, perché non abbiamo la soluzione tecnologica per tutti i problemi», ma decisive sono anche «le scelte della politica e quelle individuali».

Le sfide che abbiamo davanti sono epocali: «I Paesi più ricchi devono aiutare i più poveri che non hanno le tecnologie necessarie per realizzare gli Obiettivi». L’accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici prevedeva un contributo di cento miliardi degli uni a favore degli altri: «Solo un decimo è stato erogato. Così non arriveremo mai a limitare le Co2 sul pianeta».

La sfida coinvolge anche il sistema educativo. «Le università - ribadisce Zoboli, prorettore alla Ricerca scientifica e alla sostenibilità della Cattolica - devono essere capaci di fornire agli studenti elementi tecnici, ma anche di coltivare la loro capacità visionaria». La Cattolica, per altro, da anni sviluppa attività di ricerca attraverso l’Alta scuola per l’ambiente (Asa). Giustizia sociale, pace, inclusione, azioni per il clima sono alla base dell’Agenda 2030. Per tendere agli Obiettivi bisogna innanzitutto farli conoscere. È quello che sta facendo il Comune di Brescia.

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