Strage di Torchiera: fissato a Brescia il processo a Manolo

Dopo 25 anni la giustizia italiana potrà pronunciarsi sull'uomo che il 16 agosto del 1990 a Pontevico sterminò la famiglia Viscardi
PROCESSO A MANOLO
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La strage di Torchiera di Pontevico approda in tribunale. Venticinque anni dopo la rapina nella villa della famiglia Viscardi degenerata, la notte del 16 agosto 1990, in un quadruplice omicidio. La Corte d’Assise di Brescia ha infatti fissato per il prossimo 14 dicembre il processo. Un unico imputato: il serbo Ljubisa Vrbanovic, detto Manolo, che quella notte con il nipote Ivica Bairic, morto alcuni mesi dopo durante un conflitto a fuoco con la Polizia slava, uccise nella villetta della Bassa i coniugi Giuliano e Agnese Viscardi, di 58 e 53 anni, e i figli della coppia Luciano e Maria Francesca di 28 e 23 anni. Si salvò solo il figlio più grande Guido, che già sposato non abitava più con i genitori.

«I processi per strage e omicidio non possono rimanere aperti», ha affermato il presidente della corte d’assise Vittorio Masia, che ha fissato l’inizio del nuovo processo. Il primo in Italia per il serbo Manolo, che in patria è già stato condannato a morte per la strage di Torchiera di Pontevico. La condanna, in seguito, è stata trasformata in 40 anni di carcere.

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