Strage di San Polo, risarcimento da 150mila euro ai genitori di Domenico Tortorici

Il 19enne fu tra le quattro vittime uccise a colpi di pistola nel 2012 da Mario Albanese. La decisione della Corte d'Appello di Roma
San Polo, la strage del 2012 in cui morirono quattro persone - © www.giornaledibrescia.it
San Polo, la strage del 2012 in cui morirono quattro persone - © www.giornaledibrescia.it
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Un risarcimento di 150mila euro dallo Stato. È quello al quale avranno diritto Benedetto Tortorici e la moglie Maria Giuseppa, i genitori di Domenico Tortorici, il 19enne che, nel 2012 fu ucciso nel corso di quella che è passata alle cronache come la strage di San Polo: il ragazzo, assieme alla fidanzatina Chiara, figlia di Francesca Alleruzzo, fu assassinato a colpi di pistola assieme a loro e al nuovo compagno della donna, Vito Macadino, dall'ex marito di quest'ultima, Mario Albanese, già condannato all'ergastolo.

A stabilire il diritto al risarcimento è stata la Corte d'appello di Roma che ha riformato la sentenza del Tribunale il quale non aveva concesso l'indennizzo chiesto dai genitori sulla scorta della direttiva europea del 2014 che riconosce il diritto in caso di impossibilità a ottenere il risarcimento da parte del reo di delitto intenzionale violento. Una sentenza che il legale della coppia, Claudio Defilippi, del Foro di Milano, ritiene «rivoluzionaria» in quanto la somma sarà corrisposta come risarcimento «per omessa e tardiva trasposizione» della Direttiva europea sull'indennizzo.

Il Tribunale aveva ritenuto inoltre che il padre e la madre di Tortorici non avessero fornito la prova o perlomeno tentato un'azione per ottenere il risarcimento, ma i giudici d'appello
spiegano che l'ammissione, come avvenne nel processo, dell'imputato al patrocinio a spese dello Stato (ricollegabile al limite reddituale all'epoca inferiore a 11mila euro) «dimostra oggettivamente, in assenza di elementi contrari e idonei a smentirlo, che la situazione economica dell'Albanese era tale da non consentirgli di far fonte al pagamento della somma che era stato condannato a pagare». Da qui il risarcimento (il legale farà ricorso ritenendolo non sufficiente) stabilito in via equitativa in 75mila euro a ciascun genitore.

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