Strage di piazza Loggia, la figlia di Tramonte: «Sono fiduciosa»

La donna commenta l'istanza di revisione presentata dai legali del padre, che sta scontando la pena nel carcere di Fossombrone
STRAGE, RICHIESTA DI REVISIONE
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La richiesta di revisione presentata dagli avvocati di Maurizio Tramonte, in carcere a Fossombrone e condannato all’ergastolo per la Strage di Piazza Loggia del 28 maggio 1974, potrebbe riscrivere l’iter giudiziario del processo.

Al centro dell’istanza presentata dai legali la foto che portò alla condanna dell’ex Fonte Tritone: «Il soggetto ritratto ha un difetto fisico che Tramonte non ha. Non è lui - spiega l’avvocato Baldassarre Lauria -. Produrremo anche altre foto» .

A sostenere la tesi ci sarebbero poi alcuni colleghi che in quel giorno di fine maggio di 47 anni fa avrebbero lavorato fianco a fianco con l'ex informatore del Sisde. «Il mio assistito era alla Acrilgraph srl di Limena, in provincia di Padova. Lavorava in questa azienda specializzata in plexiglass e che tuttora esiste. Fu assunto nel giugno 1974, ma prima lavorava in nero». 

E nel frattempo la figlia adottiva Claudia si dice molto contenta. «Cerco di essere fiduciosa come lo sono stata fino ad adesso. Ho sempre creduto in lui e vado avanti a credere in lui» dice all’Ansa.

«Ciò non toglie che le vittime debbano avere giustizia e che i familiari delle vittime vogliano comunque chiarezza. Ma non per questo si devono accontentare di un colpevole qualsiasi, perché mio padre è innocente. Voglio sperare che questo sia per lui e per noi solo l’inizio della fine».

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