Stop alle mascherine all’aperto, ma 7 bresciani su 10 la tengono

Le ragioni per indossarla sono ancora tante: dalla protezione al senso di responsabilità
Sotto i portici. Milena e Sergio da Rezzato indossano la Ffp2 - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Sotto i portici. Milena e Sergio da Rezzato indossano la Ffp2 - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non sarà diventata un accessorio moda, alla stregua di berrette e guanti, ma poco ci manca. Sono davvero numerosi i bresciani che non riescono più a stare senza mascherina e non la tolgono nemmeno quando possono dove non è più un obbligo portarla. Vuoi per il senso di protezione che dà, vuoi per il fatto più frivolo che copre le rughe del viso, vuoi perché non ci si fida molto del senso di responsabilità delle altre persone, le ragioni sono svariate.

La prova del nove l’abbiamo fatta ieri pomeriggio in centro, osservando i passanti in corso Zanardelli e in piazza Paolo VI che per buona parte ancora portavano il dispositivo di protezione personale delle fogge più diverse e colorate, ben calato su naso e bocca, più numerosi di chi invece - all’aperto proprio da ieri - ha dismesso chirurgiche e Ffp2, come si fa con cappotti e piumini al primo cenno di primavera.

L’impressione, ed è un’impressione anche se avvalorata da molte risposte alle nostre domande, è che un buon 70% di bresciani abbia preferito indossare la mascherina anche se da ieri non era più obbligatorio.

Come Daniela e Giuseppe che da Salò sono venuti a Santa Giulia per la mostra di Badiucao: «In due anni non abbiamo preso nemmeno un raffreddore, d’inverno ci protegge di sicuro. Quindi la porteremo ancora per un po’, anche se siamo vaccinatissimi».

Shopping

Sulla stessa lunghezza d’onda Milena e Sergio che da Rezzato sono arrivati in città per fare compere: «La teniamo per sicurezza, si sente di tante persone che vanno in giro anche se sanno di essere positive. Per noi ormai è diventata un’abitudine, non usciamo più senza. Inoltre protegge anche dallo smog, che in questi giorni sta tornando a crescere».

Giada e Giulia non indossano la mascherina ma la tengono pronta - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Giada e Giulia non indossano la mascherina ma la tengono pronta - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it

Le due giovani amiche Giada e Giulia, in giro a far shopping, mostrano felici il loro sorriso, ma appena ci avviciniamo si coprono con le loro Ffp2 colorate, di rosa e di nero: «La teniamo a portata di mano, così da indossarla se ci sono assembramenti, o se ci fermiamo a parlare con qualcuno. Per il bene di tutti la mettiamo senza problemi. Ma speriamo in futuro di non doverla più portare».

Naso e bocca

Chi anche prima di ieri non ha mai voluto coprirsi naso e bocca mentre camminava all’aperto è il signor Angelo, «perché è inutile - afferma -, sono convinto sia stata una scelta del governo per tenerci tutti soggiogati. Io sono trivaccinato e così anche mia moglie. Viviamo soli, senza avere contatti con gli altri. Certo se devo entrare al bar o nei negozi la metto, ma per strada, quando cammino, no». Per chi è obbligato a tenere la mascherina tutto il giorno perché lavora a contatto con il pubblico, come Claudia e Marcello, «potersela levare all’aperto dà un grande senso di liberazione. Poi se incrociamo altre persone la alziamo».

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E come loro anche Flavia e Nicholas: «Io stamattina non vedevo l’ora - ci confida la giovane -, mi sento davvero più libera nel respirare, più serena, anche perché per lavoro sono costretta a tenere la mascherina sempre. Ma appena posso l’abbasso». E così anche Nicholas che tiene la sua chirurgica sul mento, pronto a sollevarla in caso di assembramenti. «Mi auguro non ci siano risvolti negativi, ma senza mascherina si respira davvero meglio. Io ho fatto le tre dosi di vaccino anticovid e anche quello antiinfluenzale, spero di essere protetto», confida Giovanni di Roncadelle che si è liberato della mascherina e che aggiunge: «Sono stati due anni davvero pesanti, speriamo di essere sulla buona strada e di poter uscire dal tunnel presto».

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