Stasera a «Messi a fuoco» si ripercorrono gli anni ’70

Le tensioni sociali, il clima di terrore, gli attentati, le stragi ripercorsi in vista della commemorazione della strage di Piazza della Loggia
Piazza Loggia dopo la strage - Foto © www.giornaledibrescia.it
Piazza Loggia dopo la strage - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Gli anni ’70, le tensioni sociali, il clima di terrore, gli attentati, le stragi. In attesa della cerimonia di commemorazione del quarantasettesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia, la trasmissione «Messi a fuoco» di Andrea Cittadini, in onda questa sera alle 20.30 su Teletutto, si occuperà di uno dei periodi più bui della storia repubblicana con testimonianze dirette e interviste.

In collegamento Skype ci sarà Francesco Cattafi, figlio del maresciallo Rosario Cattafi rimasto ferito nel conflitto a fuoco in cui l’11 giugno 1975 morì Margherita Cagol, oltre ad un collega, l’appuntato Giovanni D’Alfonso, che non sopravvisse alle ferite riportate e spirò dopo alcuni giorni di agonia in ospedale.

La prima ora di trasmissione sarà però dedicata ai giorni che precedettero la strage di Piazza della Loggia, che si aprirono, il 19 maggio 1974, con la morte di Silvio Ferrari, rimasto ucciso verso le 3.30 di notte in via IV Novembre, nei pressi di piazza del Mercato, per lo scoppio di una bomba che stava trasportando a bordo della sua Vespa.

Si cercherà di capire, con l’aiuto di testimoni dell’epoca, il clima che si respirava in quei giorni e che portò alla strage di Piazza della Loggia. Sarà proposta un’intervista a Manlio Milani, che ricorda i giorni prima dell’evento in cui perderà la moglie Livia Bottardi, e in collegamento ci saranno uno degli avvocati di parte civile nel processo della strage, Andrea Ricci, e Paolo Barbieri, all’epoca giornalista della redazione milanese dell’Ansa.

Interverrà anche il giornalista Enrico Moreschi, che nella notte del 19 maggio fu tra i primi cronisti ad arrivare sul posto dell’esplosione in cui morì Silvio Ferrari. Sarà inoltre proposta un’intervista all’avvocato Arturo Gussago, in quegli anni vicino agli ambienti dell’estrema destra.

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