Sport, rock e politica: che Italia!

Per l’Economist è l’Italia il «Paese dell’anno 2021»
Marcel Jacobs - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
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Stavolta ci è andata bene su tutta la linea. Sport, musica e persino la politica, per l’Italia tabù etereo riservato a un ristretto circolo mitteleuropeo. Il 2021 è stato pane per denti aguzzi, sangue per cuori sciovinisti, palco per egocentrici. Mentre c’era chi si sentiva italiano perché gli americani ballavano sui Måneskin, Laura Pausini vinceva il Golden Globe.

Poi l’estate: agli Europei di calcio la vittoria della Nazionale e la disfatta inglese. E ancora l’ondata di medaglie alle Olimpiadi con gli ori storici. Poi, quasi a fare spallucce, le vittorie delle Nazionali agli Europei di pallavolo.

Ma il colpo di scena più inaspettato è arrivato dagli altri attori sul palco internazionale: prima la famigerata Merkel, poi i tanto vituperati inglesi. «Mi sentirei meglio se fossimo in una situazione come quella dell’Italia», ha detto un mese fa l’ex cancelliera tedesca. Dalla platea applausi scroscianti, sorrisi sornioni. Poi, al tramonto del 2021 la Gran Bretagna tributa al Belpaese l’elogio definitivo, nell’anno in cui più volte i destini sportivi di Italia e Inghilterra si sono incrociati.

Per l’Economist è l’Italia il «Paese dell’anno 2021». Non ci si può più fidare dei propri talloni d’Achille e neanche dei propri rivali. Intanto applausi, inchino, fine atto.

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