Sottoservizi e doppia ciclabile: parte la rinascita di via Milano

Dal 25 maggio i lavori del teleriscaldamento, poi gas, acqua e luce. Lavori per 18 mesi
Così sarà via Milano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Così sarà via Milano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non c’è solo la strada. Ma c’è anche quella. E ora la riqualificazione di via Milano è pronta a entrare nel vivo: doppia ciclopedonale ai due lati della carreggiata, eliminazione della sosta a raso, nuova illuminazione, apertura dei «fronti» così da ricavare collegamenti pedonali ma anche parcheggi e zone per il carico e lo scarico. Diciotto mesi di cantieri per cambiare il volto a una delle zone più degradate della città.

Si partirà lunedì prossimo, 25 maggio, con i lavori (già programmati) del teleriscaldamento. Poi via via gli altri interventi, dai sottoservizi (da luglio) al restyling della via (da ottobre). Interventi che fanno parte del pacchetto «Oltre la strada», il maxi piano da oltre 50 milioni di euro messo a punto nel 2016 da Palazzo Loggia e che ha ottenuto un finanziamento statale da 18 milioni, grazie al bando periferie.

L’obiettivo del piano è «ricucire» via Milano al tessuto urbano, trasformando la via da trafficata arteria d’attraversamento a strada di quartiere. Un modo per andare «oltre la strada», puntando su tre pilastri: interventi infrastrutturali (dall’urbanistica alla mobilità), azioni sociali, attività culturali. Ora il piano è pronto ad entrare nel vivo. Mercoledì la Giunta ha approvato il progetto esecutivo da 2,4 milioni di euro (da coprire con un mutuo) per riqualificare la strada. Lunedì 25 maggio, invece, A2A avvierà i cantieri per la posa delle nuove tubazioni del teleriscaldamento. La multiutility, poi, a luglio, dovrebbe partire con lo spostamento dei sottoservizi, luce, acqua e gas (qualcosa è già partito in via Villa Glori).

Nel frattempo la Loggia metterà a gara l’appalto per la riqualificazione stradale, i cui lavori dovrebbero partire il prossimo ottobre. In tutto si tratta di 18 mesi di cantieri, tra la tangenziale Ovest e l’Esselunga. Si lavorerà a blocchi, partendo da ovest, completando sottoservizi e riqualificazione di un tratto per poi passare a quello successivo. Un modo per ridurre al minimo i disagi. Che comunque ci saranno. La via dovrà essere chiusa a tratti o regolata con sensi unici alternati (il dettaglio sarà comunicato in settimana). Anche per questo si è cercato di accelerare (Covid permettendo) nel cantiere del sottopasso di via Rose: lì la strada sarà riaperta a settembre, diventando l’alternativa migliore al traffico d’attraversamento che oggi utilizza via Milano, sfruttando così a pieno il viadotto sulla tangenziale ovest realizzato una decina d’anni fa.

Già, ma come sarà la nuova via Milano? L’obiettivo è migliorare la vivibilità del quartiere favorendo la mobilità dolce. A nord e sud della carreggiata saranno dunque create due piste ciclopedonali a senso unico larghe 3 metri, con doppia colorazione: arancione per la ciclabile e bordeaux per il percorso pedonale, con paletti metallici a proteggere le due ruote. Previsti nuovi attraversamenti pedonali, illuminazione a led, wifi e servizi smart, rastrelliere per le bici e una postazione Bicimia. I parcheggi a raso lungo la via saranno tolti. Saranno però create aree di sosta ad hoc aprendo fronti a nord e sud della via, di fatto passando da un’ottantina di posti a oltre 140. Un primo parcheggio sarà realizzato nell’area ex Dall’Era, come opera d’urbanizzazione. Un secondo nell’ex Ideal Clima, in parallelo ai lavori del teatro. L’obiettivo è che siano pronti per l’autunno 2021, quando l’intero piano «Oltre la strada» dovrebbe concludersi.

Resta poi l’idea di «sfondare i fronti», con il teatro Ideal, i servizi al civico 140, il restyling dell’ingresso del parco Batenson ma anche con il piano attuativo di via Nicolini (un supermercato Aldi) che porterà in dote la realizzazione di una piazzetta e un piccolo parcheggio. Un altro parcheggio (con verde e aree pedonali) è previsto nell’area dello stabilimento Caffaro: questo è il progetto più incerto, visto che prima bisognerà effettuare la bonifica, per quanto con procedura semplificata (stiamo parlando della porzione più a nord del sito, quella che dovrebbe avere meno problemi visto che ospita le palazzine con gli uffici), e poi l’area dovrà essere acquisita dal Comune (per un euro). Si tratta di un progetto che ha un suo percorso (semplificato) ma che resta legato al complesso piano di bonifica dell’intero stabilimento, che dovrebbe ottenere il via libera martedì. Si vedrà.InfrastruttureEntra nel vivo il progetto «Oltre la strada»

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