Sondaggio Ipsos-GdB: «Gli indecisi saranno determinanti al voto»

Nando Pagnoncelli ha presentato ai 4 candidati sindaco per Brescia i risultati in vista delle elezioni del 14 e 15 maggio
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GDB-IPSOS: PAGNONCELLI A BRESCIA
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Maturi, consapevoli, orgogliosi della propria città, che apprezzano. Un sentimento comune ai bresciani, oltre gli schieramenti, perché «riconoscono alla classe politica locale la capacità di ben amministrare». Una virtù che fa parte dell’identità bresciana «insieme alla consapevolezza di abitare in un luogo dove la qualità della vita è molto alta». Parole e giudizi di Nando Pagnoncelli, amministratore delegato e mente di Ipsos, la società di ricerche di mercato che per il GdB ha realizzato il sondaggio in vista del voto per la Loggia del 14 e 15 maggio.

Nelle scorse settimane abbiamo pubblicato i risultati (potete trovarli tutti qui). Ieri Pagnoncelli ha presentato la ricerca ai quattro candidati sindaco, Laura Castelletti, Fabio Rolfi, Alessandro Lucà e Alessandro Maccabelli. All’incontro (stimolato dal direttore Nunzia Vallini e dal vice caporedattore Carlo Muzzi), nella nostra Sala Libretti (qui potete rivedere l'evento), erano presenti candidati consiglieri, esponenti politici, rappresentanti delle categorie e della società civile. Pagnoncelli ha tracciato quell’identikit dei bresciani, secondo la lettura fornita dal sondaggio.

Giudizi

Gli elettori del capoluogo esprimono giudizi positivi sullo stato della città; fra i problemi più urgenti da affrontare mettono al primo posto l’ambiente, quindi il traffico, la sanità e la sicurezza. Chiedono una Brescia più sostenibile, tranquilla, internazionale. «I sondaggi sono una fotografia, non un oracolo», ha spiegato subito Pagnoncelli.

Le opinioni positive su come Brescia è stata amministrata provengono sia dal centrosinistra che dal centrodestra: «Questo però - ha sottolineato Pagnoncelli - non si traduce in automatica preferenza per una parte. Quella opinione esprime il modo di vedere la città dei bresciani». Non è una dichiarazione di voto. Brescia, ha spiegato Pagnoncelli, è una realtà quasi unica. «I bresciani sono gente che si rimbocca le maniche e che contribuisce a garantire la qualità di vita della comunità. Riconoscono ai loro amministratori lo stesso modo di agire». Senza che la politica costituisca una barriera.

Del resto, alla domanda sulle preferenze di voto, i bresciani si sono divisi, eccome. Non c’è la netta prevalenza di uno schieramento sull’altro (lo stesso per il pronostico su chi potrebbe vincere).

Gli incerti sono ancora tanti, anche se probabilmente meno del terzo dichiarato all’epoca del sondaggio, oltre un mese fa. Nelle ultime elezioni politiche il 27% degli italiani ha deciso negli ultimi dieci giorni per chi votare, il 10% nel giorno stesso di apertura delle urne. Le Amministrative, per la loro natura di prossimità, hanno una dinamica propria, ma gli incerti avranno comunque un peso. Dipenderà anche dal tasso di astensionismo. 

Caratteristiche

La distanza dei cittadini dalla politica (anche da quella locale, che può decidere molti aspetti della loro vita quotidiana) è un fenomeno crescente. Ormai la politica è solo un frammento dell’identità, come ha rimarcato Pagnoncelli. Vale anche per Brescia, anche se con l’avvicinarsi del momento elettorale l’interesse crescerà.

Legato in qualche modo al riconoscimento della tradizione di buongoverno cittadino, c’è un elemento curioso, sottolineato da Pagnoncelli. Fra le caratteristiche richieste dagli elettori al candidato sindaco ci sono innanzitutto la conoscenza di Brescia e la competenza. L’onestà, nella graduatoria, è in basso: «È una qualità data per acquisita a Brescia, ma altrove, nei nostri sondaggi, non è così».

L’unico candidato sindaco ad intervenire è stato Alessandro Lucà. Il giudizio positivo dei bresciani sulla loro città, ha osservato, «è anche un segno della loro tenacia, un modo per dire che se la sanno cavare bene, al di là dell’Amministrazione che governa».

Il presidente di Apindustria, Pierluigi Cordua, ha chiesto ai candidati l’impegno per aiutare il sistema delle imprese nella strada verso la sostenibilità; così come per rendere più attrattiva Brescia, calamitando i giovani che servono per il mondo produttivo.

Margherita Peroni, presidente di Mcl, ha invece insistito perché «nei programmi si parli di infrastrutture, a partire da una delle più grandi: la famiglia, da incentivare». Un tema che si abbina alla crisi demografica. Servono tante risorse e politiche nazionali e locali di lungo respiro, ha ricordato Pagnoncelli. Un’emergenza che ancora l’Italia non sta affrontando.

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