Sondaggio Ipsos-GdB e candidati, Rolfi: «La sicurezza va garantita»

Per Fabio Rolfi il sondaggio del Giornale di Brescia è terreno fertile da cui sviluppare il ragionamento sul proprio programma.
L’ambiente è considerato il tema di gran lunga più urgente per Brescia. Quali sono le mosse che lei farà da sindaco?
Partendo dalla concretezza e non dagli slogan. L’aria a Brescia non è cambiata, la bonifica Caffaro è ferma al palo, delle grandi opere di forestazione non si è vista l’ombra così come delle comunità energetiche; nel frattempo sono sparite nel silenzio le centraline per rilevare l’inquinamento atmosferico. Bisogna cambiare approccio: i temi ambientali si devono affrontare in chiave sovracomunale, dialogando con gli enti preposti e abbandonando polemiche. Per questo nell’ambito della Giunta Metropolitana che intendo istituire con i sindaci dell’hinterland voglio lavorare all’idea del parco regionale per parco di cintura della città dotato di risorse e autonomia gestionale.
Lavoreremo in ambito metropolitano anche sulla forestazione per seguire l’esempio di Milano dove con Forestami si pianteranno 3 milioni di alberi in modo partecipato in città e nell’hinterland entro il 2030. A Brescia bisogna iniziare con il bosco della Caffaro per un futuro verde delle aree del sin. Poi innovazione, investimenti e conoscenza: sostegno al progetto della Cittadella dell’innovazione. Solo stimolando il settore produttivo a innovare vinceremo la sfida della sostenibilità senza compromettere il tessuto economico. Ci attiveremo affinché a Brescia nasca il corso di laurea in scienze ambientali.
I bresciani lamentano problemi di traffico e viabilità, lei come pensa di intervenire?
La grande sfida è quella del prolungamento della metropolitana verso nord e verso est, come previsto dal progetto originario e dal piano urbano di mobilità sostenibile. Non è un’opera che si realizza dall’oggi al domani, ma è necessaria per intercettare decine di migliaia di auto in ingresso ogni giorno in città. La metropolitana deve essere provinciale per definizione. Serve un dialogo con Roma e Milano e un lavoro congiunto a livello parlamentare per trovare le risorse. Ampliare i parcheggi scambiatori alle stazioni capolinea della città attenua, ma non risolve il problema. Il problema lo risolvi se porti la metropolitana in Valtrompia e a Rezzato, con un progetto che coinvolga Provincia e Comuni.
La sicurezza sta animando la campagna elettorale anche se solo un intervistato su dieci lo individua come problema urgente.
Il tema dell’ambiente preoccupa di più perché riguarda la salute delle persone. Io ho due figlie e voglio consegnare loro una città con una qualità dell’aria migliore. La sicurezza rimane comunque il terzo tema più sentito, indicato dal 12% dei bresciani contro un 8% a livello nazionale. Nel mio tour dei quartieri ho registrato tante richieste per un cambio di passo sulla sicurezza.
Cosa è emerso?
Sono stato in via Milano, a Fiumicello, in stazione, nei parchi di periferia. Tanti esercenti e cittadini hanno rilasciato dichiarazioni e scritto lettere al Giornale di Brescia sostenendo di riscontrare in alcune zone un degrado mai visto. A loro bisogna dare risposte. Non celarle. La distinzione tra sicurezza reale e percepita per noi è filosofia. Una persona deve sentirsi sicura nella propria città. È la base della libertà individuale. Poliziotto, agente di Polizia locale o Carabiniere di quartiere, militari nelle zone sensibili, custodi nei parchi e videosorveglianza intelligente sono solo alcune delle proposte realizzabili. Sicurezza fa rima con prossimità.
Rivitalizzare il commercio nei quartieri contribuirà ad una città più sicura e vivibile. Zone senza negozi di prossimità sono percepiti più insicuri così come quartieri senza eventi. La cultura non può essere solo in centro storico. Bisogna animare le periferie e rendere più visibile la presenza dell’amministrazione comunale.
Cosa farebbe per rendere Brescia più internazionale?
Un Brescia Point in Europa: uno spazio nella sede della Regione Lombardia a Bruxelles a disposizione di tutte le nostre realtà associative, d’impresa e singoli cittadini bresciani che intendono dialogare con le istituzioni comunitarie. Organizzeremo roadshow all’estero per attrarre investimenti nella nostra città volti al recupero delle aree dismesse. Il Comune deve avere un ruolo proattivo in questo ambito. Lavoreremo con l’università per internazionalizzare il nostro ateneo, immaginando con un assessorato dedicato un intervento diretto del Comune per sostenere percorsi all’estero degli studenti meritevoli.
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