Sito del Comune di Brescia hackerato: si alza il riscatto

Gli hacker alzano la posta: nelle ultime ore chiesti 55 bitcoin, che in valuta corrente corrispondono a circa 3 milioni di euro
Hacker in azione (simbolica) - Foto © www.giornaledibrescia.it
Hacker in azione (simbolica) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’attacco informatico che negli ultimi giorni di marzo è stato lanciato contro il Comune di Brescia di fatto è ancora in corso. E gli hackers alzano l’asticella. Sul dark web gira un contatore del riscatto, arrivato nelle ultime ore a 55 bitcoin, che in valuta corrente corrispondono a circa 3 milioni di euro.

Diciannove in più rispetto al «riscatto» chiesto ufficialmente alla Loggia. «La Loggia non ha alcuna intenzione di pagare il riscatto» conferma la vicesindaco Laura Castelletti. Le motivazioni che hanno spinto a prendere di mira il Comune ovviamente non sono note sebbene quella economica sia la più probabile, «visto che solo in Italia le Amministrazioni pubbliche non pagano questo tipo di riscatti, all’estero avviene - afferma Piscopo, responsabile Settore Informatica e statistica del Comune di Brescia -. Non bisogna inoltre sottovalutare il prestigio che deriva da un’azione di tale portata, che permette agli hacker di chiedere compensi più alti a chi vuole ingaggiarli».

In attesa che questa aggressione cibernetica si esaurisca i tecnici della Loggia, anche grazie ai 500mila euro attinti dal fondo di riserva come deliberato dalla Giunta, hanno già ripristinato alcuni servizi (a partire dalla consultazione delle pratiche edilizie) «ed entro la prossima settimana il grosso del sistema potrebbe ripartire» dice il direttore generale Giandomenico Brambilla. 

 

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