Sicurezza sul lavoro: nel 2023 sono già 8 gli infortuni mortali nel Bresciano

Nel 2012 si erano registrati 32 decessi e il nostro territorio era risultato secondo su scala regionale, dietro solo a Milano
Morti sul lavoro: una tragedia che non accenna a fermarsi
Morti sul lavoro: una tragedia che non accenna a fermarsi
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Otto infortuni mortali. Nel Bresciano sono otto le vite spezzate sul lavoro dall’inizio del 2023 ad oggi. Un nuovo triste bilancio per il territorio bresciano, nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che proprio oggi compie vent’anni. Venne infatti istituita nel 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali. La scelta è caduta sul 28 aprile per ricordare la data della promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’Organizzazione internazionale del lavoro.

Triste bilancio

L’ultimo triste conteggio era stato diffuso dalla Cgil di Brescia poche ore dopo l’infortunio mortale che il 17 aprile è costato la vita a Giancarlo Bertelli, imprenditore di Salò rimasto ucciso nel cantiere della villetta che la sua impresa stava ristrutturando a San Felice del Benaco. «In Provincia di Brescia, ad oggi, siamo già arrivati a 7 morti sul lavoro - scriveva il sindacato - con il coinvolgimento di diversi settori: Agricoltura, Trasporti, Meccanica a cui oggi si aggiunge l’Edilizia. Nel 2022 complessivamente i morti sul lavoro furono 34 e 37 nel 2021».

La Cgil ha poi ribadito che «più volte abbiamo denunciato che le cause degli infortuni mortali in un settore come l’edilizia sono le stesse di 30/40 anni fa e che sono incidenti del tutto prevedibili e, di conseguenza, con un minimo di prevenzione e controllo sono del tutto evitabili» e prosegue che «se continuano ad accadere significa che ciò non avviene in nessun modo. Bisogna perciò che siano applicate le più elementari norme e che le imprese facciano ricorso con più efficacia alla informazione e alla formazione. Al di là delle parole, questa emergenza non è presa in considerazione in modo adeguato dalla Politica, dai Governi che si succedono e dalle Imprese».

Nelle ultime ore

Dalla tragedia del 17 aprile, altre due croci si sono unite all’elenco di morti bianche che hanno toccato la nostra provincia: l’una avvenuta nel Bresciano, l’altra fuori provincia, circostanza che la pone fuori dal drammatico computo delle vite spezzate, ma riconferma la gravità del fenomeno che non conosce confini e steccati. Il 19 aprile un 41enne indiano residente a Montichiari è morto schiacciato da un fascio di tondini nel cantiere in cui stava lavorando a Varna, in provincia di Bolzano.

Il piazzale in cui è avvenuto l'incidente Foto © www.giornaledibrescia.it
Il piazzale in cui è avvenuto l'incidente Foto © www.giornaledibrescia.it
Ieri, invece, si è spento Jaswinder Singh, l’operaio classe 1980 rimasto coinvolto in un grave infortunio lunedì mattina all'interno della Nulli di Iseo. L'uomo, residente a Castiglione delle Stiviere (Mantova), dipendente di una ditta esterna, era sul braccio meccanico di una gru quando è stato schiacciato sotto il tetto del capannone in cui stava lavorando. Sempre nella giornata di ieri si è registrato un altro grave infortunio: un operaio di Roè Volciano di 41 anni è stato trasferito in gravi condizioni all’ospedale Civile di Brescia dopo essere stato schiacciato da un motore all’interno dell’autodemolizioni La Metal di Vobarno.

Troppe croci

Fra gli altri lutti che hanno funestato il Bresciano in questo primo scorcio di 2023 ricordiamo Martino Andrea Febbrari, 42 anni di Edolo travolto e ucciso da un masso a Berzo Demo mentre lavorava alla bonifica di una porzione di bosco devastata dalla tempesta Vaia; il 28enne Nicola Battagliola schiacciato da un macchinario a Poncarale; l’allevatore Mario Vergine caduto dal tetto dell’azienda a Seniga e l’autotrasportatore serbo di 64 anni rimasto schiacciato da pesanti lamiere di alluminio alla Metra di Rodengo Saiano.

I numeri del 2022

I numeri di questo 2023 appaiono tristemente in linea con quelli messi a bilancio nel 2022. Con 32 decessi (dato comprendente anche denunce non ancora formalizzate e infortuni in itinere) il nostro territorio era infatti secondo su scala regionale per infortuni mortali, dietro solo a Milano (43). A certificarlo i dati dell’Inail riferiti al periodo gennaio-ottobre 2022. Se raffrontato con l’analogo periodo del 2021 il trend è leggermente in discesa (nei primi 10 mesi erano state 34 le persone morte), seppur le morti rimangano ancora alte in modo allarmante. Complessivamente in Lombardia i decessi sul lavoro sono stati 148 tra gennaio e ottobre 2022, otto in più rispetto all'analogo periodo del 2021.

 

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