Sicurezza in metropolitana, Del Bono: «Nessun allarmismo»

Così il sindaco di Brescia dopo l'aggressione di lunedì: una baby gang aveva picchiato uno studente
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DEL BONO, GIOVANI E SICUREZZA
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«La metropolitana è sicura, l'aggressione di lunedì, sulla quale sono in corso le indagini dei carabinieri, è l'unica ipotesi di reati gravi accaduti sul Metrobus negli ultimi otto mesi. Da parte del Comune e delle forze dell'ordine c'è la massima attenzione, ma i dati ci dicono che nessun allarme è giustificato».

Il sindaco Emilio Del Bono prende pubblicamente posizione dopo l'aggressione avvenuta lunedì sulle carrozze della metro, tra le stazioni di Sanpolino e San Polo. E lo fa per rassicurare i cittadini, sia rispetto alla sicurezza dell'infrastruttura sia rispetto all'impegno che le istituzioni continuano a profondere per garantirla.

«Sulla metro - osserva il sindaco - vi è un presidio sistematico, grazie in particolare alla videosorveglianza. All'interno della rete trasportistica vi sono circa 600 telecamere, a cui se ne aggiungono altre 49 nei piazzali delle varie stazioni: queste ultime sono raddoppiate rispetto all'anno scorso, quando erano 24. Sono tutte attive e collegate alle centrali operative di tutte le Forze dell'ordine».

Se dal punto di vista della commissione di reati gravi sulla metropolitana la situazione non desta preoccupazione (come è emerso anche nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi ieri mattina in Prefettura), altro è il discorso di certi comportamenti provocatori o incivili messi in atto da ragazzini e giovani: «In metro - osserva Del Bono - certi comportamenti possono accadere e su questo c'è la massima attenzione. Certamente per contrastare queste conseguenze di certo disagio giovanile non c'è solo la leva del presidio e dell'eventuale repressione. Occorrono politiche sociali di inclusione e integrazione, che già a Brescia si realizzano ma che devono proseguire con consistente ed efficace continuità. Questo chiama in causa la rete delle associazioni, delle parrocchie, delle cooperative, per coinvolgere i ragazzi in attività sportive, culturali, educative. È un lavoro che continueremo a fare, intensificando la rete istituzionale che coinvolge i Punti comunità ed i Consigli di quartiere, oltre che le scuole».

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