Severino, Mabellini e Allegri saranno celebrati nel Famedio

I nomi dei tre bresciani saranno iscritti nell'aula monumentale del Vantiniano accanto a quelli di altri illustri concittadini
CELEBRAZIONE AL FAMEDIO
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Lunedì 8 novembre, alle 15, nel cimitero Vantiniano verranno celebrati i bresciani illustri sepolti al Famedio. Una ricorrenza che cade a ridosso dell'anniversario della prima pietra della Chiesa di S. Michele Arcangelo, interna al camposanto medesimo (9 novembre 1816) scelta quale data simbolica in cui ogni anno vengono iscritti sulla lapide commemorativa nell'aula monumentale i nomi di concittadini che si sono distinti in vita e hanno così reso onore alla brescianità tutta.

Quest'anno verranno aggiunte al lungo elenco anche tre figure distintesi in vari ambiti e mancate nel corso del 2020. Si tratta di Cesare Allegri, Anna Mabellini ed Emanuele Severino.

Alla presenza del sindaco Emilio Del Bono si esibirà la cantautrice e violoncellista Eleuteria Arena. Alla musica farà da contrappunto la lettura di brani scelti a cura dell’attore Luciano Bertoli.

Dalle 14.30 sarà disponibile una navetta gratuita per raggiungere il Famedio. L'accesso sarà consentito solo con Green Pass fino ad esaurimento posti.

Che cos'è il Famedio

Nel progetto iniziale ideato da Rodolfo Vantini, l'aula monumentale definita «Sala nell'Emiciclo in fondo al Cimitero destinata a contenere i monumenti degli illustri bresciani». Nel marzo 2015, la giunta comunale ha ripreso l'idea dell'architetto - al quale il cimitero maggiore della Leonessa deve nome e progetto -, destinando lo spazio del cosidetto Pantheon alle iscrizioni dei bresciani illustri. In questo spazio vengono onorati e celebrati «coloro che abbiano meritato per opere letterarie, scientifiche, artistiche o per atti insigni, o che si siano distinti particolarmente nella storia patria. Cittadini benemeriti sono coloro che abbiano arrecato alla città particolare lustro e beneficio».

Chi sono i tre bresciani illustri del 2020 

Emanuele Severinouno dei maggiori filosofi italiani del ‘900, è stato il maggior pensatore nella storia di Brescia. Ha condotto una critica serrata al pensiero dell’Occidente, secondo lui permeato di nichilismo, e al tempo stesso ha saputo divulgare a un pubblico ampio il suo pensiero, anche grazieagli editoriali sulle pagine del Corriere della Sera, di cui è stato commentatore autorevole e ascoltato.

Cesare Allegri, deputato e direttore dell'Ascom per oltre trent'anni, consigliere comunale e per tre volte eletto alla Camera dei Deputati,  Allegri è stata figura di riferimento autorevole per l'intero vivace mondo associativo della seconda metà del Novecento. Al centro della sua attività il rapporto costante tra l'associazione e il territorio - nella convinzione che i corpi sociali intermedi sono il fulcro della convivenza e del progresso - e il portare le istanze del commercio bresciano sui tavoli della politica nazionale, alla quale dedicò fino all'ultimo la sua attenzione

Anna Mabellini, magistrato illuminato e presidentessa di grande spessore della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi. Molto stimata e apprezzata come giudice, è stata tra le prime donne ad accedere alla Magistratura italiana. Già Giudice della Corte di Cassazione, nel 2004 aveva ricoperto il ruolo di Presidente di Sezione della Corte di Appello di Brescia. Mabellini ha contribuito con passione ed entusiasmo alla vita pubblica e culturale della nostra città, offrendo un esempio di grande rigore, semplicità e generosità.

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