Scritta no vax alla sede della Cgil, il gruppo «Vivi» rivendica il gesto

Lo ha fatto sul canale pubblico di Telegram, ripostando articoli sull'episodio di Brescia. La Procura apre un'inchiesta
L'imbrattamento della Cgil a Brescia - Foto Ansa/Filippo Venezia © www.giornaledibrescia.it
L'imbrattamento della Cgil a Brescia - Foto Ansa/Filippo Venezia © www.giornaledibrescia.it
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C'è la rivendicazione della scritta «Servi nazisti, traditori del popolo» e degli insulti fatti nella notte tra lunedì e martedì sull'ingresso della sede della Cgil di Brescia, in via Folonari.

Come era immaginabile, vista la firma già presente sulla porta del sindacato, è stato il gruppo no vax «Vivi» a rivendicare il gesto. 

Lo ha fatto attraverso il canale pubblico di Telegram in cui sono stati ripresi i lanci di agenzia e gli articoli online che parlano dell'imbrattamento della sede della Cgil, oltre a spezzoni di telegiornale. Nella chat sono stati ripresi anche post di personaggi pubblici come Enrico Mentana e David Puente.

«L'onda non si ferma» viene annunciato dal gruppo no vax. 

Fascicolo aperto in Procura

La Procura della Repubblica di Brescia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per imbrattamento di immobili in seguito all’azione dimostrativa dei «Guerrieri No Vax» compiuta la notte tra lunedì e martedì a danno della sede della Cgil di via Fratelli Folonari. Agli atti del pm la denuncia del segretario provinciale Francesco Bertoli e il video che ritrae una persona incappucciata mentre scrive «Servi nazisti, traditori del popolo» sul portone di ingresso della Camera del lavoro. La pena prevista per  questo tipo di danneggiamento va da uno a sei mesi di reclusione.

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