Scout al tempo del fascismo, «Aquile randagie» al teatro Aurora

La proiezione domani sera, martedì e mercoledì alle 20.30 al teatro Aurora di Roncadelle
Una scena del film © www.giornaledibrescia.it
Una scena del film © www.giornaledibrescia.it
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Il 9 aprile 1928 lo scoutismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri. Ma un gruppo di ragazzi disse no. Tutte le associazioni giovanili vengono chiuse per decreto del Duce, compresa l’associazione scout italiana. 

Un gruppo di ragazzi decide di dire di no e fonda le «Aquile randagie»: giovani e ragazzi, guidati da don Andrea Ghetti, detto Baden, e Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la «promessa»: aiutare gli altri in ogni circostanza.

Parte da queste premesse il film di Gianni Aureli, verrà proiettato domani sera, martedì e mercoledì alle 20.30 al teatro Aurora di Roncadelle (intero 6 euro e ridotto 5 euro) e al Politeama di Manerbio domani e dopo alle 21 (intero 7 euro e ridotto 5 euro). «Raccontare la storia delle Aquile Randagie in un film è un’idea stimolante - ha sottolineato Aureli - una sfida creativa, ma soprattutto un atto dovuto. L’associazione concettuale dello scautismo alla Resistenza è un pensiero sicuramente innovativo che lascia quantomeno incuriosite tutte le persone che ne vengono a conoscenza».

I motivi per un film sulle «Aquile randagie» sono quindi molteplici: raccontare una parte di storia d’Italia che in ben pochi conoscono, rendere omaggio a una storia di coraggio realizzata da giovani, essere d’ispirazione per i giovani di oggi: «Si tratta di un film diretto ai giovani, che vuole parlare loro con le parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro: forse eroi, di certo giovani fedeli e ribelli»

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