Scontri allo stadio, scattano i primi quattro arresti tra gli ultrà violenti

Disposti i domiciliari con un provvedimento in differita firmato sulla scorta dei video agli atti compiuti al termine di Brescia-Cosenza
Fumogeni in campo nella fasi conclusive di Brescia-Cosenza - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Fumogeni in campo nella fasi conclusive di Brescia-Cosenza - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Le immagini dei violenti travestiti da tifosi hanno fatto il giro della rete e delle tv. E ora sono prove agli atti dell’inchiesta che ha portato ai primi sviluppi sugli scontri avvenuti dentro e fuori dallo stadio Rigamonti giovedì sera dopo il pareggio tra Brescia e Cosenza, costato la retrocessione in Serie C delle rondinelle dopo 38 anni.

Ai domiciliari

Quattro ultrà bresciani sono stati arrestati e si trovano ai domiciliari come disposto dal sostituto procuratore Carlotta Bernardini sulla scorta della prima informativa depositata dalla Digos della Questura nelle scorse ore. Per gli inquirenti è stata una corsa contro il tempo dato che si tratta di arresti in differita, scattati come prevede la legge «sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto e l’arrestato ne risulta autore.

L’arresto - recita la legge 401 del 1989 - deve essere compiuto non oltre il tempo necessario alla identificazione dell’autore e comunque entro le quarantotto ore dal fatto». E le 48 ore di distanza dalla serata di follia a Mompiano scadevano ieri entro la mezzanotte.

I tifosi durante gli scontri all'esterno del Rigamonti - © www.giornaledibrescia.it
I tifosi durante gli scontri all'esterno del Rigamonti - © www.giornaledibrescia.it

Gli arrestati sarebbero responsabili in particolare di quanto accaduto soprattutto dentro lo stadio, con il lancio dei fumogeni quando mancava ancora un minuto e mezzo al termine della sfida e con la successiva invasione di campo e gli scontri con la Polizia. In quella fase concitata in cui è spuntato anche un coltello, mostrato con tanto di minaccia ad un calciatore del Brescia prima che le squadre si rifugiassero nel tunnel degli spogliatoi. Le immagini, sotto la luce artificiale dei fari del Rigamonti, sarebbero nitide, ma il giudizio spetta ora al giudice. La convalida dei quattro arresti è infatti prevista per domani in tribunale.

L’indagine

Il provvedimento scattato ieri è ritenuto soltanto il primo step di un’inchiesta che non si ferma. La Digos della Questura sta analizzando ore di immagini, da quelle delle tv, a quelle amatoriali diventate virali sui social. Ma chi indaga vuole anche ricostruire le presenze in curva - con tifosi di Milan e Catanzaro sui gradoni della Nord per il gemellaggio - e soprattutto come è stata pianificata l’azione violenta, ritenuta frutto di un piano premeditato. E organizzato in due momenti: l’invasione di campo che porta sul terreno di gioco le forze dell’ordine e il contestuale abbandono della Curva di un gruppo che, con Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa impegnati sul prato del Rigamonti, ha avuto la libertà di arrivare dall’altra parte dello stadio per cercare di sfondare i cancelli della tribuna e del settore ospite. Dando poi il via alla folle notte di violenza e distruzione.

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