Schianto sulla A21: chi sono le vittime bresciane

Quattro vittime sono della provincia di Brescia tra Adro, Castrezzato e Corte Franca
Il luogo della tragedia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il luogo della tragedia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sono morti tutti sul colpo. Un intero gruppo di lavoratori sterminato sulla via di casa in uno schianto tremendo. Quattro risultano residenti in provincia di Brescia e uno nella Bergamasca. Colleghi che hanno lavorato insieme un’intera giornata e che insieme stavano rientrando dalle famiglie.

È accaduto nel tardo pomeriggio di ieri in autostrada, all’altezza della bretella di collegamento tra la A1 e la A21 in direzione Cremona-Brescia. Nel tratto tra Polignano di San Pietro in Cerro e Monticelli d’Ongina, un furgone ha tamponato un camion che trasportava fieno e che era fermo per una serie di rallentamenti a causa di altri incidenti che si erano verificati precedentemente. In quello che è stato un pomeriggio nero per questa porzione di autostrada. Ad avere la peggio sono stati i cinque occupanti del furgone Fiat Doblò, irriconoscibile dopo il violento tamponamento.

«È stato sventrato dall’impatto» hanno raccontato i soccorritori. È di fatto finito sotto il tir. Quando sono arrivati i Vigili del fuoco e il personale sanitario, non c’era più niente da fare per il gruppo che stava viaggiando verso la provincia di Brescia. Sono tutti operai della Mapen, azienda del settore edile con sede a Cortefranca. Tre vittime sono italiane: Bruno Bracchi di 67 anni e Maurizio Signoroni di 55 anni entrambi di Adro e conosciuti in paese e Simone Abeni di 40 anni che abitava a Cortefranca. Con loro c’erano due stranieri originari del Marocco di 40 e 51 anni, uno residente a Castrezzato e l’altro a Covo, paese in provincia di Bergamo. Erano partiti al mattino e stavano rientrando dopo una giornata di lavoro a Parma in un cantiere commissionato dell’Università degli studi della città ducale.

L’incidente è avvenuto sotto gli occhi di un agricoltore che stava lavorando in un campo a lato dell’autostrada e che ha confermato la dinamica ricostruita dalla Polizia stradale di Cremona intervenuta per i rilievi. «Ho visto la scena ed è stata terribile. Quel furgone non si è fermato perché probabilmente chi era al volante nemmeno si è accorto che il camion davanti era fermo» è il racconto dell’uomo, testimone della tragedia. «Ho seguito la scena continuando a chiedermi - ha aggiunto - quando si sarebbe fermato il Doblò».

La frenata non sarebbe mai avvenuta secondo le prime ricostruzioni, visto che sull’asfalto non sono stati trovati segni. Impossibile stabilire se chi guidava si sia addormentato. «È una tragedia enorme. La prima volta che mi capita e sto male» commenta Enrico Lancini, socio unico della Mapen e datore di lavoro delle cinque vittime.

«Sono morti operai che erano con noi da tempo, che conoscevo bene e apprezzavo» spiega con la voce segnata dalla commozione e dal dolore. «Non so come sia accaduto esattamente l’incidente. Lo abbiamo saputo - racconta - dalle prime notizie uscite e poi dai familiari dei nostri lavoratori che ci hanno chiamato. Siamo sotto choc».

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