Schianto a Storo, Borgosatollo piange la morte di Mauro Favalli

Il 31enne lavorava alla «ViBo» e aveva una passione viscerale per la sua Suzuki blu. Ieri pomeriggio l'incidente mortale
Mauro Favalli - © www.giornaledibrescia.it
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Per i vertici della «Vibo», la Viteria Bontempi con sede a Rodengo Saiano, da cui Mauro dipendeva da una decina di anni, lui era considerato «un talento naturale, una persona di incredibili capacità professionali e straordinaria bravura nel lavoro, tanto che avrebbe avuto un sicuro futuro di successo nella nostra realtà non solo come tecnico, ma anche per la sua straordinaria caratura umana che mostrava con tutti», come racconta commosso il direttore generale Vittoriano Calomeni.

La notizia della morte di Mauro Favalli è giunta con la violenza di una fucilata nella Vibo, dove nonostante i 380 dipendenti tutti si conoscono e dove lavora anche la sorella più grande di Mauro. «Aveva una passione smisurata per le motociclette e più volte ci eravamo detti che si trattava di un’attività pericolosa. Gli facevo delle battute e gli dicevo di venderla quella moto a cui lui teneva tanto. Mai avrei immaginato un epilogo così....» continua il dirigente.

A Borgosatollo la notizia dell’incidente e della sua morte di è diffusa nel tam tam degli appassionati delle due ruote. Molti non credevano al racconto degli amici anche perché Mauro sapeva andare in moto e per molti non era certo uno spericolato, anzi. «Gli piaceva portare - come a tutti - la moto sulle strade miste come le Coste di sant’Eusebio, ma conosceva sia i limiti del mezzo che i suoi. Ed era uno che aveva buon senso. Qualcosa ieri deve essere andato storto perché non è possibile una cosa del genere...».

Tra gli amici che parlano di un plausibile cedimento della moto o di una causa esterna, legata magari ad altri veicoli che sopraggiungevano dalla direzione opposta, l’incredulità si mescola al dolore per la scomparsa di un giovane promettente. Mauro era un perito metallurgico e lavorava a Rodengo Saiano. Aveva una passione smisurata per la sua Suzuki che curava nei minimi dettagli e con la quale si dedicava a lunghe galoppate con gli amici. Ieri si stava concludendo una bella giornata di sole. Non sapendo che il destino lo avrebbe atteso al limitare di una curva.

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