Sbranata dai pitbull, in cinque sott’accusa

Oltre al nonno e ai genitori della piccola Victoria accusati anche due veterinari
Due anni. La piccola Victoria
Due anni. La piccola Victoria
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Il sostituto procuratore Roberta Panico ha chiuso le indagini per la morte della piccola Victoria, la bimba di due anni sbranata dai suoi pitbull, nella sua casa di Flero la sera del 17 settembre scorso.

Il pm contesta l’accusa di omicidio colposo al nonno della piccola, che era in casa in quegli istanti insieme alla bambina e ai due cani. Al papà e alla mamma, proprietari di quei cani e quindi anche responsabili delle loro azioni, ma anche i due veterinari che giorni prima della tragedia avevano visitato e curato un cane aggredito dai due molossi e non avevano, secondo l’accusa, provveduto a segnalare all’Ats la loro pericolosità.

Al nonno ed ai genitori della piccola l’accusa contesta il concorso nell’omicidio colposo, mentre ai due medici veterinari l’omissione di atti di ufficio. I cinque, ricevuta la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini, hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dal pm o per presentare memorie difensive. Passato questo termine il pubblico ministero potrà chiedere il loro rinvio a giudizio.

Dal letto di ospedale dove fu ricoverato per lo choc, il nonno della piccola disse che i cani aggredirono Victoria mentre era tra le sue braccia, escludendo quindi che la piccola si aggirasse per casa, come accaduto in altre occasioni, e stesse giocando con i cani quando questi l’hanno aggredita e uccisa. Una scena terribile risolta dai carabinieri quando, purtroppo, per Victoria non c’era già più nulla da fare. I militari furono costretti ad abbattere i pitbull a colpi di pistola per mettere fine allo strazio.

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