Sandrini: 15 mesi tra silenzi e telefonate dall'ignoto

Il giovane ha chiamato la madre chiedendo di essere liberato dai suoi carcerieri
Alessandro Sandrini in una foto tratta da Facebook - © www.giornaledibrescia.it
Alessandro Sandrini in una foto tratta da Facebook - © www.giornaledibrescia.it
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Un rompicapo senza grandi indizi per chi indaga. Uno strazio per la famiglia.

Alessandro Sandrini manca da casa da 15 mesi, settimane di silenzi e di pochi contatti. L’ultimo solo pochi giorni fa, il 22 dicembre. Il 32enne di Folzano ha chiamato nuovamente la mamma, dopo averla contattata il 19 ottobre e il 3 dicembre.

Il giovane ha nuovamente raccontato alla madre di essere tenuto prigioniero: «Mamma, sono in una stanza tre metri per tre, ci sono altre persone sequestrate ma io non li vedo». Il giovane nelle precedenti telefonate aveva chiesto aiuto spiegando che i suoi sequestratori non volevano essere pagati dalla famiglia ma dallo Stato italiano.

Il giovane ha anche chiesto alla madre di continuare a parlare del suo caso sul quale sta indagando la Farnesina. Gli inquirenti giudicano le dichiarazioni del ragazzo attendibili ma, al contrario del 32enne, chiedono riserbo per poter operare.

Alessandro Sandrini era partito nell’ottobre del 2016 per la Turchia, per un viaggio di piacere. Da Istanbul è arrivato ad Adana, città a 180 km da Aleppo ed è qui che si sono perse le sue tracce. Dopo un anno di silenzio il 32enne ha chiamato la madre: «Non so dove sono - aveva detto - mi hanno sequestrato, sono trattenuto. Ti prego aiutami». Il 3 dicembre un’altra chiamata. E poi l’ultimo disperato contatto pochi giorni prima di Natale.

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