San Polo, via Tiepolo: «Spaccio e degrado all’ex Baribbi»

I residenti: «Si rifugiano nell’ex fabbrica, danneggiano le nostre auto e ci derubano» E Cantoni scrive alla Locale
Lo scorcio a est con la finestra rotta dell'ex Baribbi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Lo scorcio a est con la finestra rotta dell'ex Baribbi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È stato per anni un gigante in aspettativa. Nel 2010, la sua rinascita aveva addirittura un nome: «City of work», la città del lavoro. Lì dentro - in quella mastodontica area spalmata su 40.943 metri quadrati vista parco Ducos 2 e Questura, fra le vie San Polo, Tiepolo e Lonati - dovevano nascere i laboratori dell’artigianato di lusso e gli uffici dei nuovi mestieri del futuro: un polo con un piglio moderno, insomma. Ma il progetto - di cui allora era «padre» Alberto Leoni - è rimasto solo sulla carta, impresso sul dossier patinato consegnato al Comune e inserito nel Pgt. E così l’ex Baribbi, divenuta poi nei suoi ultimi anni di gloria Iveco, a forza di rimanere in aspettativa e di incassare un «le faremo sapere» dopo l’altro, anziché di modernità si è ricoperta di erbacce.

Oggi - un fallimento e un teorema di aste più tardi - la fabbrica dismessa in piena zona est è nelle mani della Alba leasing: la società ha in mente un piano di riqualificazione e il progetto, dopo una serie di revisioni, è stato consegnato all’inizio dell’estate alla Loggia, ma del parere ufficiale dell’Amministrazione ancora non c’è traccia. Ad esserci, in compenso, sono invece le lamentele dei residenti del quartiere. Perché lo scheletro di quel gigante industriale, anziché la «casa dei mestieri», è diventato la casa di malviventi, tossici e sbandati.

Le segnalazioni dei residenti

La storia la raccontano meglio i residenti, esasperati: «Da tempo ormai dobbiamo sopportare di tutto. Abbiamo segnalato a chi di dovere, ora speriamo che i controlli sortiscano qualche risultato» spiega una delle famiglie che abita di fronte alla vecchia industria. Quella di via Tiepolo, in particolare, è l’area che è stata maggiormente presa di mira. Come? «Quasi tutti abbiamo avuto problemi con le nostre automobili parcheggiate sulla strada, ciclicamente vengono danneggiate: carrozzeria rigata, gomme bucate, specchietti e vetri rotti». Ma il problema sono anche gli scippi ai passanti e i furti nelle abitazioni, episodi che «nell’ultimo periodo si sono verificati di frequente, ma che prima di questo via vai nella fabbrica non erano mai accaduti così in serie, questa era una zona tranquilla da questo punto di vista. Ora, invece, spesso ci ritroviamo anche i cassonetti ribaltati, per non parlare delle lattine e delle bottiglie di alcolici gettate a terra». Per questo - spiega la famiglia - «abbiamo portato la questione anche all’attenzione del Consiglio di quartiere San Polo Cimabue».

I segni del degrado

La porta d’ingresso del via vai abusivo sta sulla «fiancata» dell’ex Baribbi. E, in realtà, è una finestra rotta. Sta su via Lonati, dove c’è meno passaggio, soprattutto quando cala la luce del sole: «Non sappiamo se dormono all’interno, ma di certo usano quello spazio incustodito durante le ore serali e notturne. Spacciano, bevono, infastidiscono e compiono atti vandalici oltre che furti» ribadiscono i residenti. Un contesto divenuto insomma un problema, al punto che il caso è arrivato sul tavolo dell’assessore alla Partecipazione. Alessandro Cantoni ha perciò subito scritto al comandante della Polizia locale, Roberto Novelli, chiedendo interventi mirati. «Mi segnalano ripetuti disagi in via Tiepolo, dove oltre ai continui furti c’è la presenza di individui poco raccomandabili che spacciano e si ubriacano. Le chiedo - scrive l’assessore - una iniziativa mirata: se si sgomberasse quell’immobile abbandonato, si risolverebbero i disagi che il quartiere ha segnalato». Non resta che attendere gli «interventi mirati» e, perché no, anche la definitiva riqualificazione.

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