Salvini lancia Fontana e la Lega: «Torneremo il primo partito della Lombardia»

Gli interventi del leader e dei governatori leghisti si sono tenuti alla Camera di Commercio di Brescia gremita di militanti
Attilio Fontana e Matteo Salvini alla Camera di Commercio di Brescia per la chiusura della campagna elettorale - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Attilio Fontana e Matteo Salvini alla Camera di Commercio di Brescia per la chiusura della campagna elettorale - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Attilio vincerà e la Lega avrà un buon risultato, grazie ai sindaci, agli amministratori locali, ai militanti. Possiamo tornare ad essere quello che meritiamo: il primo partito della Regione». Parole di Matteo Salvini alla manifestazione conclusiva della Lega per la campagna elettorale di queste elezioni regionali in Lombardia.

Il vicepremier non teme il sorpasso di Fratelli d’Italia. «Se a Brescia avremo un voto più che a Bergamo - scherza - prometto di aprire un cantiere in più nel Bresciano. A proposito di Brescia: a maggio vinceremo le comunali e Fabio Rolfi sarà il nuovo sindaco».

L’auditorium della Camera di Commercio è gremito di amministratori, militanti, cittadini. La Lega ha scelto di chiudere nella nostra città la corsa per la rielezione di Fontana. Sul palco ci sono i presidenti delle regioni governate dalla Lega, Luca Zaia (Veneto), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Donatella Tesei (Umbria), Christian Solinas (Sardegna). Oltre al vicepremier Salvini, in sala c’è anche un altro ministro, il titolare dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. 

Salvini ricorda Roberto Maroni, precedessore di Fontana, e Umberto Bossi, grazie al quale è partita la battaglia per l’autonomia. Carica i suoi, spronandoli a fare campagna elettorale fino alla chiusura delle urne. In ballo c’è il successo della coalizione («Non deve essere una vittoria bella, ma grande») e il primato al suo interno con il pronosticato sorpasso di FdI sulla Lega. Il centrodestra, dice il leader leghista, «ha fatto una campagna elettorale propositiva, Fontana non ha insultato nessuno. I lombardi sono gente concreta e pragmatica. Ci segue. Abbiamo attraversato momenti difficili, in settembre - ricorda - abbiamo dovuto spiegare le ragioni di essere stati al governo con Pd e Cinque stelle. Adesso i lombardi possono pesare quanto di buono ha fatto nei primi cento giorni il Governo di centrodestra, che funziona. Calderoli ha avviato il percorso dell’autonomia, che aspettavamo da trent’anni».

La priorità della Regione, dice, deve essere «il lavoro per permettere ai lombardi di portare a casa lo stipendio». Tanti, polemizza, «chiacchierano di sostenibilità, ma chi e dove farà la prima ferrovia green? La Regione Lombardia in Valcamonica».

Attilio Fontana, riferendosi alla pandemia, ammette che «sono stati anni difficili in cui abbiamo attraversato momenti drammatici. Ho scoperto che i lombardi sono migliori di come me li immaginavo, con un cuore immenso». La competizione FdI-Lega per il primato non lo preoccupa. «La Lega - dice Fontana - sta facendo passi in avanti, mostrando compattezza». La pensa come Salvini: «Presto torneremo il primo partito della Lombardia». In ogni caso, «continuerò a governare come gli ultimi cinque anni: in assoluta condivisione con i partiti della maggioranza, al di là del peso che pure la Lega aveva». Quanto ai possibili assessori, il presidente glissa: «Avremo persone qualificate. Sul palco, per i saluti, anche l’assessore regionale uscente Fabio Rolfi. «Sarà bellissimo vedere lunedì sera le nostre bandiere sventolare sotto il Pirellone, ma ancora più bello sarà a maggio vederle sotto la Loggia». La battaglia di Brescia, aggiunge, «è fondamentale. Non è una regola scritta sulle tavole che le città siano governate dal Pd. Tocca a noi dimostrarlo. Abbiamo cominciato a parlare con i bresciani, ad ascoltarli, a costruire insieme il programma. Sconfiggeremo l’arroganza di chi governa da trent’anni questa città».

Quindi, gli interventi dei cinque governatori leghisti. Il più applaudito, come sempre, è Luca Zaia, che regala subito una battuta: «Guardate che avete ancora tanti leoni in giro...». Come dire che questa è terra veneta. Zaia parla dell’autonomia: «Bravo Salvini, che l’ha messa sul tavolo del Governo. Se ci sono Regioni arretrate, è colpa di chi le ha governate, non dell’autonomia. La battaglia sarà ancora lunga, ma ce la faremo, sentiamo dietro di noi l’energia della Lega». Fedriga invita i militanti a «non dare per scontato il risultato, bisogna lavorare fino all’ultimo minuto per prendere anche l’ultimo voto». Il saluto iniziale è della segretaria provinciale Roberta Sisti: «Ce l’abbiamo messa tutta, nel Bresciano si è fatto un grande lavoro per la Lega. Vogliamo tornare alle percentuali che conosciamo».

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