Ruspe al lavoro e future abitazioni al Molino Peroni di Gussago

Dopo il crollo del 2014 c’erano stati lavori di messa in sicurezza e un parziale abbattimento
I lavori al Molino Peroni - © www.giornaledibrescia.it
I lavori al Molino Peroni - © www.giornaledibrescia.it
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Ruspe all’opera per cancellare quel che resta del Molino Peroni - uno dei primi mulini meccanici della zona - che per decenni ha contraddistinto il panorama di Gussago. Costruito nel 1932 da Giuseppe Peroni, nell’agosto 2014 - dopo vent’anni di abbandono - aveva subìto un crollo che aveva portato a un intervento di messa in sicurezza e a un parziale abbattimento.

La struttura - una maschera esterna e travi e muri crollati all’interno -, ormai inagibile e mutilata, è rimasta così congelata per otto anni in attesa che si trovasse la destinazione d’uso.

L’intervento

«Riconvertire un’area dismessa, favorendo soluzioni residenziali in grado di ripristinare il livello di decoro urbano ed eliminando il degrado, è certamente uno degli obiettivi centrali che si è posta questa amministrazione - dice Giulia Marchina, assessore all’urbanistica -. L’area è privata  e l’intervento di riconversione prevede una destinazione  prettamente residenziale in assonanza con il contesto in cui si colloca.

I volumi del vecchio Molino Peroni, ridimensionati in riduzione per meglio omogeneizzarsi con il luogo,  ospiteranno quindi appartamenti privati che non superereranno – secondo le norme – i tre piani di altezza.  Questo intervento contribuisce anche a  riqualificare quel tratto di strada che conduce al centro del paese».

I resti del Molino verranno spazzati via, lasciando alla memoria dei gussaghesi e a qualche foto d’epoca la custodia di una storia d’impresa della famiglia Peroni e di rilancio per una intera comunità che trovò nella lavorazione del frumento, del mais e della segale un’importante riscossa nonostante i tempi duri. Giuseppe Peroni, il capostipite, era originario di San Vigilio e appartenente a una famiglia di mugnai.

Egli decise di costruire - prima in via Stretta, dunque in via Diaz e poi definitivamente in via IV Novembre -, quello che è da annoverare come uno dei primi mulini elettrici e meccanici, con laminatoio a rulli, dell’intera zona. Dopo un  periodo fiorente, negli anni novanta l’attività fallisce e la costruzione cade in disuso.

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