Rischio assembramenti, il Bianchi limita l'aperitivo del sabato

Dopo la ressa dello scorso fine settimana, si ridimensiona uno degli appuntamenti classici del sabato in città
L'avviso pubblicato su Facebook dai titolari del Bianchi
L'avviso pubblicato su Facebook dai titolari del Bianchi
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Non ci sono dubbi sul fatto che l’aperitivo del sabato mattina al Bianchi, in via Gasparo da Salò, in città,sia uno dei ritrovi tipici del fine settimana bresciano. La folla di clienti che si muovono tra il bancone e l’ingresso dell’osteria contrasta però con le regole anti-Covid: troppa gente in uno spazio ristretto e mascherine che, tra un boccone di bertagnì e un sorso di bianco, diventano un optional. Così, da oggi, il Bianchi ha deciso di limitare l’aperitivo: il pesce fritto potrà essere consumato soltanto chi ha un tavolo, chi è in piedi deve rassegnarsi ad attendere che si liberi un posto.

La scelta è stata presa dai titolari dopo gli assembramenti di sabato scorso. Tra feste di compleanno e brindisi i clienti assiepati davanti al locale erano davvero troppi, tanto che è intervenuta la Polizia locale. Vista la situazione, la probabilità che l’osteria venisse chiusa per il mancato rispetto delle regole sul distanziamento era concreta e così l’aperitivo è stato limitato fino a data da destinarsi. Chi vuole, può comunque prenotare il bertagnì.

Non è certo la prima volta che ci sono problemi dentro e fuori dai locali: dopo la ressa vista in alcune serate della scorsa estate, in particolare in piazzale Arnaldo, il sindaco Del Bono ha emesso un'ordinanza che il venerdì e il sabato, dalle 20, prevede il divieto di servire clienti non seduti al tavolo e l'asporto di bevande alcoliche. Non solo: le forze dell'ordine prevedono controlli straordinari proprio per evitare assembramenti. 

D’altro canto, che il clima stia cambiando in tema di coronavirus è ormai evidente. L’aumento dei contagi a livello nazionale, da giovedì i nuovi casi sono a quota 2.500, e quello lento, ma costante dei ricoveri in terapia intensiva, sta portando il Governo a valutare l'introduzione dell’obbligo di mascherine anche all’aperto su tutto il territorio nazionale (alcune regioni si sono già mosse in questo senso, dalla Sicilia al Lazio), oltre alla proroga dello stato d'emergenza, mentre non si escludono nuovi lockdown mirati. Come ha dichiarato il ministro Boccia in un’intervista a Repubblica, «non siamo al semaforo rosso, ma è scattato il giallo» e a Roma sono allo studio «misure che alzino il livello di attenzione e precauzione, speriamo che possano servire a contenere l’ondata».

 

 

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