Rincari, una stangata da mille euro a famiglia: a Brescia +39,3% per Rc Auto

L’85% delle richieste di aiuto alle Acli solo per l’energia. Scozzesi (Lega Consumatori): «Occorre confrontare offerte»
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Rincari, un 2024 nero
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Alimenti e bevande, carburanti e autostrade, e poi ristoranti, trasporti, assicurazioni e Tari. Nulla sfuggirà alla morsa dei rincari - vera e propria ragnatela nella quale i consumatori dovranno ancora una volta districarsi. Un groviglio da oltre mille euro di aggravio su ciascuna famiglia. Dopo un 2023 in cui gli aumenti generalizzati non hanno rallentato la propria corsa, il 2024 non sarà da meno.

L’andamento

A prevedere scenari nuvolosi è l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha stimato in 1.011,26 euro la spesa in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Un andamento al rialzo trainato, ancora una volta, dall’aumento dei prezzi dei beni energetici, che crescono ancora, soprattutto sulla spinta del gas, anche alla luce dell’eliminazione dello sconto sull’Iva e sugli oneri di sistema, nonché a causa del passaggio al mercato libero, dove le tariffe sono mediamente più care di quelle fino ad oggi garantite sul mercato tutelato. E per Brescia le minacce al portafogli non finiscono qui.

Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, infatti, nel 2023 le tariffe Rc auto sono cresciute a dismisura in Lombardia: a dicembre per assicurare un veicolo a quattro ruote in regione occorrevano in media 503,48 euro, vale a dire il 38,1% in più rispetto a dodici mesi prima. Nel Bresciano il costo medio è di 503,79 euro per ogni vettura (in Italia è di 618 euro) e in un solo anno è cresciuto del 39,3% - incremento record in Lombardia terzo dopo Bergamo (+41,7%) e Mantova (+40,8).

A spiegare la crescita esponenziale è Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it: «L’inflazione gioca un ruolo chiave sia sul costo di riparazione delle auto sia sul costo medio dei sinistri, fattori che inevitabilmente pesano sull’aumento delle tariffe Rc auto. In un contesto caratterizzato da continui incrementi, quindi, confrontare le offerte presenti sul mercato è indispensabile per risparmiare e contrastare futuri rincari». Costi che si aggiungono agli altri. Per Federconsumatori l’aumento medio a livello nazionale si attesterà al 6,90% per le tariffe luce e gas, al 5,03% per le assicurazioni, al 4,78% per l’alimentazione, al 4,05% per la Tari, 3,04% per la ristorazione e al 3,03% per le tariffe autostradali – solo per citare i rialzi maggiori.

Tutele

«Negli ultimi mesi si è provato a mitigare gli aumenti ma le previsioni sono nere per i consumatori e d’oro per le imprese». A parlare è Fabio Scozzesi, presidente della Lega Consumatori delle Acli bresciane: «Per cercare di tutelarsi e provare a risparmiare ci si può solo informare. Prima di fare acquisti e sottoscrivere contratti è buona prassi confrontare le opportunità, bisogna essere molti cauti nelle scelte». Basti pensare che negli ultimi due anni l’85% delle richieste di assistenza degli utenti agli sportelli Acli della provincia ha riguardato il settore dell’energia. La testimonianza di una difficoltà diffusa.

«Ecco perché chiediamo di aprire un tavolo tra governo, autorità garante e rappresentanti dei consumatori per raggruppare le voci delle bollette e renderle trasparenti ai cittadini. Bisogna eliminare la selva di voci che non hanno più senso di esistere e che creano solo confusione». E ora è arrivato anche l’anno del passaggio al mercato libero. Costi che si sommano, temi che si contaminano, disagi che si incrociano. E il contrasto alle disuguaglianze diventa sempre più un’esigenza, oltre che un valore. In che modo? La ricetta è la stessa: contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, adeguata tassazione degli extraprofitti e aumento della tassazione sulle transazioni finanziarie.

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