Rifiuti illeciti nel termoutilizzatore: i bresciani indagati

Con l’ipotesi di traffico illecito di rifiuti sono finite sul registro degli indagati 26 persone: tra queste anche cinque bresciani
L’indagine affidata ai carabinieri del Nucleo ecologico
L’indagine affidata ai carabinieri del Nucleo ecologico
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Centomila tonnellate di rifiuti non trattati smaltiti illegalmente negli inceneritore di A2A di Brescia, Alessandria, Pavia e Savona. E’ per queste accuse che i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ambientale, sotto la direzione della Procura della Repubblica e della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia hanno eseguito nelle scorse ore due ordinanze di custodia cautelare e un misura interdittiva nell’ambito di una vasta inchiesta, che conta complessivamente 26 indagati, sequestri per 6 milioni di euro e ricavi illeciti accertati per 10 milioni, scaturita dall’incendio della Trailer Spa di Rezzato del 15 ottobre 2014.

Con l’ipotesi di traffico illecito di rifiuti sono finite complessivamente sul registro degli indagati 26 persone: tra queste anche cinque bresciani, in particolare uno dei dirigenti dell’impianto di A2A di via Malta, uno dell’autotrasporti Luterotti Srl, uno della «Crystal Ambiente srl» e due manager della Trailer Spa di Rezzato, tra i quali il sindaco di Vobarno Giuseppe Lancini che, sentito dal GdB, ha riferito di essere all’oscuro dell’indagine e di non aver ricevuto nessuna informazione di garanzia. 

 

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