Ricordi da prendere con il contagocce

La vita di Cecilia sembra entusiasmante quanto una minestra riscaldata. Si trastulla con l’idea di conservare dentro un’intimità pastosa, fatta di sorrisi e di un amore invincibile e lo confessa con una discreta dose di impudenza.
Di recente ha sentito Gigi suonare ed eccitata dai ricordi, o da qualche aperitivo di troppo, ha scritto un papiro su Facebook, certa che la moglie cara e sorridente comprenda quel sentimento pulito rimasto in sospeso.
Indifferente al fatto che siano trascorsi quarant’anni e lui abbia una famiglia composita lo ha taggato, suscitando malumori e inevitabile scompiglio. Una canzone di Antonello Venditti dice che «certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». «Amici mai», un cavolo! Nel quotidiano le storie che inumidiscono gli occhi di nostalgia aprono voragini di delusione quando si scopre che un coniuge soffia su braci ancora vive sotto la cenere.
Gli amori scaduti come lo yogurt è consigliabile non darli in pasto ai social, di solito si nota la muffa in superficie. Anche se si tratta solo di simpatia non è facile spiegare che qualcuno crede di avere subaffittato il vostro cuore e lo ha reso un posto affollato. Simili a batteri sepolti nel ghiaccio, gli amori giovanili sopravvivono alle intemperie. Ognuno li porta sotto pelle e, quando non sono invasivi, diventano il contrafforte dell’educazione sentimentale. Non è semplice tenere i legami in corda doppia poiché i nodi dei sentimenti, calando in verticale perdono di intensità.
Il tempo spinge le relazioni interrotte nei cassetti del dimenticatoio, anche se in qualche strana situazione si può essere presi da improvvisa tenerezza, pensando di essere stati unici come «due foglie cadute dallo stesso ramo, o due arterie diverse dello stesso cuore». Coccolarsi nel proprio passato alla ricerca dei secondi baci o dei primi sussulti può fare bene ma, come per tante altre cose, anche i ricordi vanno presi con il contagocce.
Quando si ingigantiscono le sagome la realtà ne esce deformata come le immagini sul muro, create con le mani nell’arte delle ombre cinesi. Uomini e donne affamati di emozioni, nel tentativo di recuperare guizzi di giovinezza scavano nelle pieghe di vite mal riuscite. A volte ottengono un risultato simile alla maionese quando impazzisce, i cui grumi fastidiosi la rendono spiacevole alla vista e alquanto sgradita al palato.
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