Regionali, Majorino a Brescia: «Col centrosinistra sarà aria nuova»

«Siamo in campo per vincere». L’alleanza «laboratorio» fra Pd, M5S Patto civico, Sinistra-verdi
L’auditorium Capretti affollato per Majorino - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
L’auditorium Capretti affollato per Majorino - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Siamo in campo per vincere. La partita è aperta. Non abbiamo i milioni della Moratti e non usiamo in modo spregiudicato le istituzioni come fa Fontana, però possiamo contare sulla passione di candidati e militanti». Le parole di Pierfrancesco Majorino chiamano l’applauso dell’auditorium Capretti, affollatissimo. È la prima uscita bresciana del candidato presidente per il centrosinistra a liste chiuse con tutti i candidati. Majorino ha l’appoggio di Pd, M5S, Patto civico, Alleanza sinistra-verdi, «un laboratorio lombardo - dice il protagonista - che ricompone conflitti nazionali». Nel nome di una proposta politica e programmatica «che ha il massimo dell’ambizione, perché c’è tanto da fare. Vogliamo che la Lombardia torni a competere nel campionato delle aree più sviluppate d’Europa».

Dopo 28 anni di governo del centrodestra «servono aria fresca e idee nuove. Basta con la retorica dell’eccellenza: la Lombardia ha resistito nonostante i governi regionali, non grazie ad essi».

Sanità

  • Pierfrancesco Majorino agli Artigianelli di Brescia
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  • Pierfrancesco Majorino - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
    Pierfrancesco Majorino agli Artigianelli di Brescia
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Il centrosinistra, dice Majorino, «è per tenere insieme crescita e inclusione». La prima cosa da fare è «ricostruire il sistema socio-sanitario. Fontana e Moratti non hanno fatto nulla per le liste di attesa, costringendo i cittadini a mettere mano al portafogli». Un sistema iniquo, «verso chi non ha i mezzi e verso chi paga le tasse e ha diritto ad avere una sanità che funziona». Non solo. «C’è da riorganizzare la medicina territoriale, distrutta dal centrodestra». Serve una riforma profonda. «Chi sostiene che voglio penalizzare le strutture private dice una bugia. Non c’è efficacia nell’azione della cura senza la collaborazione fra pubblico e privato. Il punto è definire le regole e le assegnazioni delle risorse».

Il lavoro

Il candidato del centrosinistra attacca Fontana sul trasporto pubblico («Non ha mai investito su di esso»), sulla cultura («Ha tagliato i fondi»), sulle politiche del lavoro («Assenti»). Propone la gratuità su treni e autobus per gli under 25, come «sostegno alle famiglie e al diritto allo studio». Promette di «riscoprire la centralità delle politiche del lavoro e di quelle industriali», sostegno alle imprese, alle università, ai centri di ricerca. Si impegna ad attuare «un piano di lavoro verde con risorse pubbliche e private», affinché la transizione ecologica diventi anche opportunità di crescita.

Pierfrancesco Majorino ed Emilio Del Bono
Pierfrancesco Majorino ed Emilio Del Bono

Alla platea bresciana regala una battuta: «Il centrodestra candida Gallera, simbolo del fallimento delle politiche sanitarie, io Emilio Del Bono, un grande sindaco». È fondamentale parlare ai giovani, chiude Majorino, usando «il linguaggio dei valori e della concretezza». Senza mai dimenticare di «mantenere uno sguardo sul mondo per capire le buone pratiche, trovare risorse, costruire relazioni». Del Bono è il capolista del Pd. Fa gli onori di casa. «Agli elettori - dice - dobbiamo rivolgere domande semplici e dirette. La sanità e i trasporti sono migliorati in questi anni? Chiunque può testimoniare che sono peggiorati». Non solo. «La Lombardia è retrocessa al confronto delle altre aree più progredite di Germania, Francia e Spagna». Dopo 28 anni di centrodestra, aggiunge Del Bono, «vogliamo una Lombardia più coesa, efficiente, competitiva, agganciata all’Europa».

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