Regionali, Ghidorzi: «Unione popolare rappresenta i ceti popolari»
È stata una campagna elettorale complicata, iniziata con la raccolta firme per poter presentare le liste provinciali. Ma ora la candidata presidente della Regione di Unione popolare, Mara Ghidorzi, è soddisfatta del mese passato in giro per la Lombardia.
L’occasione del bilancio politico è stata la visita della sociologa milanese alla redazione del nostro giornale a sei giorni dal voto regionale in cui Unione popolare spera di superare la soglia del 3% per poter portare propri eletti in Consiglio regionale.
«Vogliamo essere l’alternativa a tre proposte politiche fotocopia una dell’altra - Mara Ghidorzi entra subito nel merito delle differenze politiche -. Il nostro obiettivo è quello di essere un’alternativa e non una forza di semplice alternanza». Ma l’altra buona notizia per la sinistra che si considera alternativa, o comunque altro rispetto al Pd è l’aver potuto mantenere lo stesso simbolo, quello di Up, per due tornate elettorali consecutive senza fratture o nuovi processi politici palingenetici ma di respiro corto.
«Considero un successo che il simbolo utilizzato alle Politiche del 25 settembre scorso sia lo stesso che oggi utilizziamo per le Regionali in Lombardia ma anche in Lazio. Il nostro è un progetto di lungo periodo».
Gli elettori
Ghidorzi sottolinea anche come l’attenzione da parte degli elettori sia via via cresciuta nell’ultimo mese. «Direi che non possiamo più parlare semplicemente di destra e sinistra. Il nostro elettorato potenziale riunisce certo una fascia militante ed una componente ambientalista ma raccoglie anche i cosiddetti arrabiati o i delusi, che in passato hanno votato Movimento 5 Stelle o anche Lega. A questi aggiungerei anche una fascia di popolazione che senza la nostra proposta politica non si recherebbe a votare».
Per sintetizzare in poche parole la differenza tra Unione popolare e i tre poli Ghidorzi chiarisce: «Ormai la differenza è tra chi rappresenta i ceti popolari e chi rappresenta lobby affaristiche o del ceto intellettuale progressista che è tipico delle grandi città. Noi stiamo cercando di scardinare queste rappresentazioni della politica».
La campagna
Dopo il passaggio a Brescia l’aspirante presidente è andata in Valcamonica per un incontro a Malegno; tornerà nella nostra città domattina con l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris in piazza Loggia per una conferenza stampa contro la guerra e contro la presenza di armi nucleari nella base di Ghedi.
Nel frattempo Unione popolare a Brescia ha lanciato le proposte sull’ambiente per la Lombardia: dal potenziamento dell’Arpa all’azzeramento del consumo di suolo «che blocchi le espansioni in zone naturali e agricole e attivando un programma per il riuso e la manutenzione del patrimonio esistente» per arrivare ad «un piano straordinario per la rinaturazione delle sponde fluviali e lacustri».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato






