Reddito di cittadinanza: già cancellato per 830 bresciani, hanno in media 45 anni

Nel 2023 sono 17.626 le persone che hanno usufruito della misura almeno una volta
REDDITO DI CITTADINANZA, CANCELLATI 830 ASSEGNI
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Con l’inizio di settembre l’era post-Reddito di cittadinanza è ormai cominciata e la misura che per anni è stata motivo di polemiche politiche nei salotti tv e in Parlamento sembra già un lontano ricordo. Eppure per gli ex percettori che si sono visti sospendere il sostegno i mesi di luglio e agosto sono stati complicati, caratterizzati dalle sospensioni delle domande dopo la corresponsione della settima mensilità perché «occupabili».

La misura

A Brescia in totale sono 830 le domande cancellate dall’Inps, 703 delle quali a luglio e 127 delle quali ad agosto, ma coinvolgono oltre mille persone (1.004, per l’esattezza), se si considerano tutti i componenti dei nuclei familiari coinvolti. Dei 703 esclusi a luglio - che hanno una media di 45 anni - l’86,5% fa riferimento a persone singole, ma compaiono anche due famiglie non ritenute idonee con cinque o più componenti. Tra i 127 respinti ad agosto, invece, l’età media si attesta sui 43 anni. E anche qui compaiono tre nuclei familiari composti da 4 persone.

Se si confronta il numero di sospensioni con quello dei bresciani che nel 2023 hanno ricevuto almeno una mensilità del Reddito di cittadinanza emerge che a rimanere fuori dal sistema di sostegno è il 5,7%. Secondo i dati dell’Inps, infatti, nel corso dell’anno sono stati 17.626 i bresciani che hanno usufruito della misura almeno una volta, pari a 8.621 famiglie coinvolte in tutta la provincia.

La flessione era già però evidente nell’ultimo triennio: nel 2022 erano state 12.838 (con oltre 28mila bresciani interessati dal Rdc), nel 2021 il numero ammontava invece a 14.629 (quasi 34mila le persone che ne avevano beneficiato). In tutta Italia saranno invece circa 240mila i nuclei, a livello nazionale, ai quali giungerà la comunicazione entro fine anno.

Verso l’assegno

Per gli occupabili che escono dal Reddito scatterà il Supporto per la formazione e il lavoro e dal primo gennaio 2024 l’Assegno di inclusione destinato invece ai nuclei con disabili, minori, over-60 o componenti in condizione di svantaggio. E sulla nuova piattaforma per il lavoro - il cosiddetto «Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa» - è stato già boom di adesioni, moltissimi gli incontri che si sono svolti anche nei patronati bresciani.

L’obiettivo è quello di far incontrare domanda e offerta e intercettare anche corsi di formazione e riqualificazione. Istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’Inps, punta all’interoperabilità dei diversi sistemi e quindi all’incrocio dei dati: qui confluiranno tra l’altro le proposte dei centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro. Per chi vorrà e potrà richiedere il Supporto per la formazione, un’indennità di 350 euro al mese per 12 mesi al massimo, dovrà dunque registrarsi al Siisl e sottoscrivere un Patto di attivazione digitale ai fini dell’accesso al beneficio, rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e quindi stipulare il Patto di servizio personalizzato, che devono seguire. 

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