«Racconto la mia storia per dare coraggio ad altre donne»

Moira Cucchi ha ideato «Il viaggio del coraggio» per parlare nei comuni e nelle scuole di violenza di genere. Domani a Urago d'Oglio
Moira Cucchi con il figlio Sean - © www.giornaledibrescia.it
Moira Cucchi con il figlio Sean - © www.giornaledibrescia.it
AA

Come immagine profilo ha scelto le iconiche scarpe rosse, simbolo di protesta contro la violenza sulle donne. Di persona però si fa avanti con il suo volto, il suo nome e la sua storia. Che racconta senza intermediari usando la sua voce e quella di suo figlio.

Moira Cucchi ha chiamato giustamente «Il viaggio del coraggio» l’iniziativa che ha intrapreso da poco a beneficio della comunità intera. Parla di quello che ha vissuto, spesso insieme ad avvocate, psicologhe, volontarie, forze dell'ordine e a Maurizio Vecchi, autore di un libro sulla sua vicenda («Il volto crudele dell’amore»). È bresciana ed è una donna sopravvissuta a violenza che ha deciso di condividere la sua esperienza di abuso e rinascita con cittadini e studenti delle scuole superiori, dopo averlo fatto nel podcast del Giornale di Brescia «Mi chiamava amore», uscito il 25 novembre 2022. «Troppo spesso si finge che il problema non esista o si evita di prestare attenzione. Ho scelto di portare in giro la mia storia per dare coraggio ad altre donne affinché riescano a togliersi da situazioni simili a quelle che ho vissuto io e per far capire a tutti gli altri cosa voglia dire» dice Cucchi. 

Non è comune che una sopravvissuta scelga di parlare pubblicamente di ciò che ha subito. Se si è allontanata dal partner maltrattante significa che è già riuscita ad affrontare il trauma, che ha trovato la forza per denunciare e poi quella per ricostruirsi un’esistenza. E tutto questo non è affatto scontato. È ancora più raro che insieme a lei si facciano avanti i figli, spesso relegati in secondo piano nel discorso sulla violenza di genere. Ecco perché Sean ha scelto di diventare co-protagonista del viaggio: «È successo durante un evento a Sarnico - racconta il 18 enne, figlio di Cucchi -. Quando ho visto mia madre sul palco è come se l’avessi vista con occhi diversi per la prima volta. E ho capito che volevo dare anche la mia versione di quello che abbiamo passato». A spingere Sean Maggi è il fatto che «tante volte i figli non vengono presi in considerazione in questi casi. Eppure anche noi subiamo un abuso. Ho pensato che raccontare la mia storia possa aiutare altri bambini e ragazzi, e a far capire cosa si vive in quelle circostanze, e che la soluzione non è allontanare i figli dalle madri». 

E così, Moira e Sean hanno cominciato a girare insieme. Il tour è iniziato il 3 novembre a Cividate al Piano, in provincia di Bergamo, e proseguirà domani, 10 novembre, a Urago d’Oglio (Sala Civica-Biblioteca, ore 21), per poi fare tappa il 17 a Cazzago San Martino (Teatro Rizzini, ore 20.30), il 24 a Coccaglio (Auditorium San Giovanni Battista, ore 20.45), il 25, Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, a Castel Mella e il 26 Roccafranca (i dettagli sulla pagina Facebook «Il viaggio del coraggio»). «Stiamo organizzando un incontro anche con l’istituto Golgi di Brescia - anticipa Cucchi -. Il 25 saremo al Riva di Sarnico, e per noi queste sono le esperienze più preziose. Dobbiamo partire dai ragazzi perché è con loro che possiamo cambiare la consapevolezza di tutti sulla violenza di genere».

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato