Quattro edicole aperte in serata: «Venite a trovarci per parlare del nostro futuro»

Martedì 17 quattro attività della provincia di Brescia saranno aperte fino alle 21 per parlare della situazione del settore
Alla «Notte delle edicole» nel 2020 partecipò anche il vescovo - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Alla «Notte delle edicole» nel 2020 partecipò anche il vescovo - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Non chiediamo la carità e non vogliamo piangerci addosso». Dario Spini, segretario provinciale del sindacato dei giornalai Sinagi, ci tiene a evitare fraintendimenti: «Noi edicolanti vogliamo soltanto vivere del nostro lavoro. Ma affinché ciò sia possibile il nostro lavoro deve essere redditizio». Da qui l’appello rivolto a Fieg (Federazione italiana editori giornali), Comuni e Stato.

L’occasione per saperne di più si presenta domani (martedì 17 ottobre) quando quattro attività, che lo stesso Spini definisce «lanterne delle città», rimarranno aperte, diciamo pure «accese», fino alle 21. Aderiscono alla «Notte delle edicole», promossa dal Sindacato nazionale giornalai d’Italia (Sinagi, appunto) per incontrare autorità politiche e religiose, organi di stampa e cittadini, l’edicola di Antonella Bracciaroli che si trova a Brescia in piazza Mercato, quella di Dario Pasquali di Cologne, via Marconi 14, quella di Savina Pigoli, che si trova davanti alla chiesa parrocchiale di Molinetto di Mazzano e quella di Ornella Bottacini, attiva in via San Martino della battaglia a Sirmione. «Saremo in quattro angoli della provincia - spiega il segretario generale bresciano nonché membro del consiglio nazionale -. Invitiamo tutti a venirci a trovare per fare due chiacchiere sul futuro delle nostre attività: raccogliamo idee per uscire da questa situazione di stallo».

Le chiusure

Le edicole, per le comunità in cui si trovano, non hanno solo una funzione commerciale: «Sono lanterne delle città, favoriscono l’aggregazione tra le persone, sono un punto di riferimento per le informazioni, dissuadono i malintenzionati dal mettere in atto comportamenti illegali - osserva -, sono un presidio di democrazia, aiutano l’editoria di carta, quella professionale e garantita, a emergere». Nel Bresciano oggi se ne contano circa 620, una decina di anni fa erano 250 in più. Ogni saracinesca che si abbassa rappresenta una ferita nel tessuto sociale di riferimento: «Purtroppo, anche nella nostra provincia, ci sono paesi e intere zone in cui le edicole hanno chiuso».

L’appello

Affinché chi resiste possa continuare a farlo il sindacato Sinagi fa appello alla Federazione degli editori perché «ci rinnovi il contratto scaduto 14 anni fa ed estenda le scontistiche». Si rivolge, poi, ai Comuni «che hanno firmato tanti anni fa un protocollo con l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, promettendo di dare una mano alle edicole. Mantengano fede all’impegno e ci lascino essere il front office dei Municipi. Vogliamo lavorare per i Comuni, siamo le realtà perfette per fornire servizi ai cittadini».

Infine un messaggio è diretto allo Stato affinché «renda permanenti i contributi che ci ha concesso». Per approfondire le tematiche e fornire suggerimenti è possibile recarsi domani tra le 19.30 e le 21 in una delle edicole che hanno aderito alla «Notte», iniziativa, già avvenuta in passato nella nostra provincia, che rappresenta il preludio della manifestazione nazionale prevista a Roma il 21 novembre. «Siamo stati considerati un servizio essenziale e ora stiamo scomparendo in un assordante silenzio. Noi - conclude Spini - siamo pronti a continuare a essere un punto di riferimento per cittadini e istituzioni, ma ognuno deve fare la propria parte».  

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