Quanta energia si può fare insieme

Produrre energia «verde» in modo diffuso, partecipato e a chilometro zero. È il modello, ancora poco conosciuto ai più, delle Comunità energetiche rinnovabili, le cosiddette Cer. Una grande opportunità (soprattutto in tempi di Pnrr) attraverso la quale gruppi di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e pubbliche Amministrazioni possono superare lo steccato dell’essere solo consumatori (sottoposti ai ricatti imprevedibili delle bollette imposti dalla geopolitica), per diventare piccoli produttori e godere dei benefici di questa condizione.
Le Comunità energetiche rinnovabili da sole non sono certo la soluzione di tutti i mali, ma possono concorrere in modo significativo alla transizione energetica in modo originale. Chi fa parte di una Cer si vede ridurre i costi in bolletta, in particolare quelli variabili dell’energia consumata e gli oneri di rete con imposte (accise e Iva) collegate.
Produrre energia con un impianto fotovoltaico può diventare persino remunerativo alla luce delle agevolazioni fiscali e degli incentivi statali. Il Pnrr mette a dispozione 2,2 miliardi per promuovere le Cer nei Comuni sotto i 5mila abitanti. Anche la Regione è scesa in campo stanziando 20 milioni di euro. Ora tocca a noi.
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