Quando sono i bimbi ad accompagnare la mamma a scuola

Succede a Botticino, al corso gratuito di italiano per migranti condotto dall’Auser «Esperienza virtuosa»
In classe: mamme e bambini durante una lezione -  © www.giornaledibrescia.it
In classe: mamme e bambini durante una lezione - © www.giornaledibrescia.it
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Il piccolo Ibrahim, cinque anni, all’ultimo giorno di scuola della sua mamma si è presentato con la camicia, una fila di banchi avanti a lui, a far spola tra l’ovetto e le braccia materne, c’era invece un altro piccoletto di pochi mesi soltanto. E come loro, nel corso dell’anno scolastico, altri bimbi e bimbe sono entrati nelle aule delle scuole di Botticino per accoccolarsi al fianco delle loro mamme, allieve del corso gratuito di italiano per migranti condotto dall’Auser Villa Labus di Mattina.

Una proposta, quest’ultima, che il sodalizio fondato nel 2001 e di casa al Lascito Balduzzi, porta avanti praticamente da quando è nato, ma che alla soglia del suo ventennale ha vissuto un’esperienza tutta nuova, che la rende ancor più strumento di accoglienza e inclusione: per la prima volta, sede del corso è stata la scuola, peraltro di mattina, e in orario scolastico.

Sinergia

«I nostri percorsi di alfabetizzazione e di lingua italiana - conferma Daniela Tadini, insegnante oggi in pensione e volontaria Auser - ci sono dai primi anni 2000 e hanno accolto tantissimi studenti, uomini e donne, di varie età e provenienza. Datata è anche la sinergia con la scuola per ore di potenziamento per allievi con difficoltà. Da ottobre, questo legame ha fatto un passo in più: accogliendo un suggerimento partito dalle mamme stesse, le lezioni ad esse destinate sono state all’interno degli istituti frequentati anche dai loro figli», ovvero la primaria Tita Secchi di Mattina e le medie Scalvini, a Sera.

Per classi multiculturali, con signore provenienti da Pakistan, Marocco, India, Tunisia, Ghana, e da marzo dall’Ucraina, che con sé, avevano i pargoletti, e con l’insegnamento della lingua via e strumento per accoglienza, inclusione, socializzazione, per far sentire parte di una comunità. «Quanto vissuto quest’anno - traccia un primo bilancio il dirigente dell’Istituto comprensivo Giampiero Cerri - è molto importante, da consolidare negli anni: con la scuola che accoglie e il territorio che si apre, si genera un meccanismo virtuoso che coinvolge tutta la comunità». «Il corso - commentano le mamme - con professori gentili e disponibili, è stato molto utile e ha dato la possibilità di conoscere persone nuove. Poter portare anche i bimbi, poi, è di grande aiuto, non vediamo l’ora che arrivi settembre per ricominciare».

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