Quando è nato pesava 370 grammi, ora Paolo corre felice

Il piccolo oggi ha cinque anni e corre lungo i corridoi del Civile nella Giornata mondiale della prematurità
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Paolo corre lungo i corridoi dell’Ospedale Civile, con la vitalità gioiosa di un bambino di cinque anni. Lontano il giorno drammatico in cui la madre lo ha messo al mondo, a nemmeno sei mesi di gestazione. Pesava 370 grammi. Lunghi mesi nella Terapia intensiva e in quella subintensiva, prima di tornare a casa con i genitori. C’era anche lui, ieri, insieme ad alcune centinaia tra bimbi e genitori a festeggiare la Giornata mondiale della prematurità.

«L’incidenza delle nascite si è stabilizzata intorno al 7% del totale delle nascite, anche se da noi al Civile supera il 10% anche perché siamo centro di riferimento per le gravidanze a rischio - spiega Gaetano Clinico, direttore della Neonatologia e della Patologia neonatalle -. Solo al Civile, su cinquecento bambini che ogni anno vengono ricoverati in Terapia intensiva, il 75% circa è nato pretermine. Le cause sono molteplici, ma prevale l’età della futura mamma, che è molto alta, e le nascite plurime, legate anche al ricorso alla fecondazione medicalmente assistita».

Da qualche anno, i genitori hanno accesso alla terapia intensiva 24 ore su 24. «È molto importante che si stabilisca immediatamente un rapporto con il bambino, sia per il piccolo sia per loro perché permette di superare meglio lo choc causato dalla nascita pretermine. Quando la prematurità è estrema, tra il 10 e il 15% dei bimbi ha problemi durante l’infanzia e l’adolescenza per i quali, tuttavia, negli anni sono aumentati i margini di miglioramento. Fino al recupero quasi completo durante l’adolscenza».

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