Provincia, il pari alle urne accende lo scontro

Zanardi (Pd): «Ha vinto il progetto politico». Bertagna (Lega): «Siamo noi la vera maggioranza»
Un momento della votazione di sabato - © www.giornaledibrescia.it
Un momento della votazione di sabato - © www.giornaledibrescia.it
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La parità nel nuovo consiglio provinciale alza da subito il livello di scontro politico in Broletto. Dalle urne è uscita una situazione di perfetto equilibrio, con otto consiglieri eletti per la lista di centrodestra e otto per quella di centrosinistra («Territorio bene comune»). I voti reali hanno fotografato una situazione nota: l’asse Lega-Fi-FdI può contare su un’ampia prevalenza di amministratori locali, sindaci e consiglieri comunali, quelli che votano nelle elezioni di secondo livello.

Ma il centrosinistra ha potuto contare sul «peso» della città (22 voti a 11), grazie al meccanismo del voto ponderato: in sostanza un voto di un amministratore in Loggia valeva 485, quello di un piccolo paese sotto i 3mila abitanti 12.

Fatto sta che per il segretario del Pd Michele Zanardi il messaggio uscito dalle urne del 18 dicembre è che il «ribaltone non è avvenuto»: «Sapevamo che il centrodestra partiva avanti. Votando sindaci e consiglieri i numeri erano noti. Proprio per questo - continua Zanardi - per mesi abbiamo lavorato per ampliare il fronte del centrosinistra e ci siamo riusciti: il centrodestra puntava al nono consigliere, così da strappare la maggioranza. Invece abbiamo mantenuto il controllo della Provincia (grazie al voto di Algjisi, ndr) e il Pd si è confermato cardine di una coalizione ampia», con quattro consiglieri più il presidente.

«Ora la sfida sarà recuperare il consenso, ascoltando il territorio. La Provincia dovrà muoversi su un doppio binario: rispondere alle richieste degli amministratori e farsi carico dei problemi dei cittadini». «Sul territorio siamo indietro - ammette Marco Apostoli, consigliere della sinistra e del mondo ambientalista rieletto con un ottimo risultato personale -. La strada intrapresa è stata quella giusta per portare a casa il risultato. Ma ora spetta a noi colmare il gap tra gli amministratori».

Per gli esponenti del centrodestra, però, il risultato di 8 consiglieri a 8 è solo il frutto di una «legge sbagliata». I voti non contano tutti nelle stesso modo, ma con il meccanismo dell’indice di ponderazione: «L’amarezza non è per il risultato, che è stato ottimo - spiega Alberto Bertagna, neoconsigliere provinciale e segretario della Lega - ma per il paradosso di essere maggioranza reale e non veder rispecchiata questa situazione nel consiglio».

Il centrodestra ha raccolto il voto di circa 1.099 amministratori, il centrosinistra si è fermato a 861. «Un paradosso - insiste Bertagna -. Abbiamo ottenuto più voti in tutte le fasce demografiche, tranne in città. Di fatto una città di medie dimensioni decide il destino di una grande provincia». Bertagna rivendica comunque il «risultato di squadra» del centrodestra e della Lega, che ha piazzato 4 consiglieri in consiglio: «Una doppia soddisfazione, perché i nostri amministratori sono andati in massa a votare. Segno di grande compattezza».

Chi ha preso più voti ponderati nel centrodestra è stato Paolo Fontana: «Un risultato importante a dimostrazione che la rete degli amministratori di Forza Italia è forte: siamo riusciti a eleggere due consiglieri.E il centrodestra ha confermato di essere maggioranza reale. Solo una legge pasticciata ci ha impedito di ottenere il nono consigliere. Il risultato di 8 a 8 non fotografa la realtà. Spero si torni presto al voto dei cittadini...».

Soddisfatto Daniele Mannatrizio, secondo per preferenze nel centrodestra. «Un risultato importante sia dal punto di vista personale, sia per Fratelli d’Italia che è riuscita a portare due consiglieri in consiglio. Non era mai accaduto. Segno della crescita costante del partito, non solo nel consenso popolare, ma anche tra gli amministratori del territorio».

Il presidente Samuele Alghisi ribalta però l’analisi: «L’esito non era affatto scontato - spiega -. Il risultato è il frutto di un grande lavoro politico portato avanti dalle segreterie della coalizione. La città è stata sicuramente centrale, ma hanno contato molto anche i risultati dei comuni medi. Abbiamo eletto rappresentanti politici e civici. Senza la lista unitaria del centrosinistra il risultato sarebbe stato 9 a 7 per il centrodestra. Insomma, la strategia è stata vincente».

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