Progetto carcere, con l’Uisp lo sport è inclusione

Tornano al «Fischione» ed a Verziano le iniziative dedicate ai detenuti ed agli agenti penitenziari
Il «Vivicittà», manifestazione podistica a Verziano - © www.giornaledibrescia.it
Il «Vivicittà», manifestazione podistica a Verziano - © www.giornaledibrescia.it
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Si chiama «Progetto carcere» e da trentasei anni porta lo sport oltre le sbarre, contribuendo in maniera sostanziale al percorso di rieducazione del condannato. Ad organizzarlo è il comitato bresciano dell’Uisp, l’Unione italiana sport per tutti, che anche quest’anno si spende convintamente nella promozione di svariate attività tra il «Fischione» e Verziano.

Come spiegato ieri mattina in Loggia, nel corso della presentazione del progetto, dalla presidente Paola Vasta, «per l’Uisp l’attività all’interno del carcere è uno dei punti fondamentali del proprio agire. Siamo nati 75 anni fa come Unione sport popolari, per far praticare sport a chi non può permetterselo, e successivamente ci siamo connotati come ente di promozione sociale. Chiaro dunque che il carcere è uno dei campi d’azione prediletti, dove lo sport significa inclusione, aggregazione e rieducazione, una delle basi della convivenza civile insieme all’educazione data dalle famiglie e dalla scuola».

Il «Progetto carcere» gode del patrocino del Comune di Brescia, per i motivi ricordati dal consigliere delegato del sindaco agli eventi sportivi, Fabrizio Benzoni: «Negli anni - ha ricordato - grazie ad Alberto Saldi ho potuto capire l’importanza che lo sport in carcere riveste per detenuti ed agenti di polizia penitenziaria. In particolare per chi sta scontando la pena è uno stimolo per migliorare la propria qualità di vita e per procedere nel percorso di rieducazione e di costruzione di un futuro diverso fuori dal carcere.

Certo a Verziano, struttura più moderna, è più facile che al "Fischione": a questo proposito, ben venga l’ampiamento del carcere all’ingresso della città, ma attenzione a non sacrificare spazi dove i detenuti svolgono attività così importanti».

Tante discipline

Nel dettaglio delle iniziative in programma è sceso Paolo Manini, nuovo responsabile del «Progetto carcere» dell’Uisp Brescia, il quale ha voluto ribadire che «il connubio sport-inclusione è nel nostro Dna, come quello tra sport e salute, tra sport e benessere. Trova applicazione grazie alla grande collaborazione con la direzione delle due strutture detentive, l’ufficio educatori e gli agenti di Polizia penitenziaria.

E poi c’è l’altra "gamba" del progetto, i nostri volontari, che svolgono un compito non sempre facile ed hanno anche pagato un po’ lo scotto del Covid. A Proposito, un appello: se qualcuno vuole avvicinarsi per darci una mano, ben venga». Le attività sportive - soprattutto a Verziano, struttura con spazi più adatti, ma anche a Canton Mombello - sono molteplici, dal calcio (anche femminile) alla pallavolo, dai corsi di scacchi a quelli di attività motoria, meditazione, attrezzistica, pesistica, ma anche di pilates e danze popolari.

Alcune attività sono dedicate anche agli esterni, così da instaurare proficui rapporti tra dentro e fuori il carcere. «I nostri fiori all’occhiello - ha sottolineato Manini - sono il Vivicittà, manifestazione podistica quest’anno in calendario il 1° aprile (ci saranno circa 300 ragazzi delle scuole all’interno del carcere), e l’incontro formativo sulle realtà carcerarie cittadine aperto agli studenti degli istituti scolastici partecipanti al Vivicittà. Non mancano poi piccoli momenti di festa, con intrattenimento musicale e rinfresco, che danno grande serenità ai detenuti ed ai volontari».

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