Premio Bulloni 2023, l'associazione San Vigilio Solidale non lascia mai soli

In quasi cinquant’anni di attività, il sodalizio ha continuato a soccorrere le persone fragili. A loro va il Premio Beretta
All'associazione San Vigilio Solidale va il Premio Beretta - © www.giornaledibrescia.it
All'associazione San Vigilio Solidale va il Premio Beretta - © www.giornaledibrescia.it
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L’acqua che è passata sotto i ponti dal 1975 a oggi ha generato un oceano di opportunità, di mani che stringono altre mani per dire «è fatta, abbiamo la soluzione». Concesio, San Vigilio. Dalle feste per gli anziani del paese alle missioni in Africa, passando per le varie forme di solidarietà verso chi ha bisogno qui: all’associazione San Vigilio Solidale va il Premio Beretta.

Ed è un’enorme soddisfazione per i volontari (40 operativi di 80 soci più i collaboratori) capitanati da Ruggero Saiani: «Pure troppo. Un grazie per aver pensato a noi va a chi ha presentato la nostra candidatura, il Centro servizi volontariato cui noi siamo iscritti. Ricevere questo riconoscimento è bellissimo, è bellissimo anche godere della fiducia di tante realtà che ogni giorno ci sostengono: è lo stimolo che ci fa andare avanti».

Il 6 gennaio ricorrerà il 49esimo anniversario di fondazione del sodalizio: quel giorno, il 6 gennaio 1975, poco più che ventenni, i ragazzi di San Vigilio chiamarono a raccolta gli anziani del paese, che da qualche tempo a quella parte «tenevamo attivi, li aiutavamo un po’, organizzavamo per loro festicciole. Il 6 gennaio abbiamo fatto la prima uscita ufficiale e da lì è partito tutto». Sono partite le «mille azioni generose di un gruppo - si legge nella nota che lo presenta - che è riuscito a rinnovarsi conservando intatto lo spirito solidale delle origini».

In quasi cinquant’anni di attività, l’associazione ha continuato a soccorre le persone fragili della comunità (una comunità estesa a tutta la valle, e pure internazionale), ma anche a rispondere alle emergenze nazionali e internazionali che si presentavano: la raccolta di alimenti e generi vari, i corsi per immigrati, il prestito gratuito di ausili sanitari, l’accoglienza di persone in difficoltà nella casa di «prima emergenza abitativa» attiva da ormai quindici anni, il sostegno al progetto Betgemal in Palestina, gli aiuti alle missioni in Perù e Burundi. Proprio in Burundi hanno realizzato una grande scuola. Anche in quel caso, «mai soli, ma con l’aiuto di tanti».

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