Premio Bulloni 2023, il 16enne Matteo Ariassi che sa consolare

Il giovanissimo è capace come pochi altri di occuparsi di chi è in difficoltà. A lui va il Grosso d’oro
A Matteo Ariassi va il Grosso d'oro - © www.giornaledibrescia.it
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Matteo era un po’ stranito quando gli è stato comunicato del premio: «Perché proprio io? - ha detto alla sua mamma, Francesca -. Non ho fatto niente di speciale e di sicuro ci sono tante persone che più di me lo meritano». Ma lui «è così - spiega sua madre -, è sempre tutto normale». E invece a lui è andato un «Grosso d’oro» al Premio Bulloni 2023: mica tanto normale. Ora Matteo Ariassi la notizia l’ha digerita e ne è felice: ha 16 anni e vive in Valle Sabbia.

Cosa ha fatto di così speciale? Si è dimostrato buono, paziente e generoso. In una maniera straordinaria. Ormai dal 2020 sente al telefono tutti i giorni, quasi sempre due volte al giorno, una signora che vive una situazione familiare difficile: quell’anno la donna ha perso la madre ed è rimasta sola con il padre infermo e un fratello disabile. La signora è una conoscente della zia di Matteo, che un giorno, per puro caso, gliel’ha passato al telefono. Da lì è nato il loro rapporto quotidiano, la donna è diventata una di famiglia, qualche volta la passa pure alla madre, per un saluto, oppure agli amici che si trovano con lui: «È capace come pochissimi altri di occuparsi di chi è in difficoltà».

Matteo della signora si occupa con una dedizione eccezionale, che a lui pare del tutto normale. Ma che a lei assicura un sostegno psicologico esemplare, che le è di enorme aiuto: agli orari prestabiliti, i due si sentono. In genere nel pomeriggio e in serata. Lei si informa delle passioni di lui, il calcio e la musica, e ha iniziato a seguire tutte le partite delle sue squadre preferite per commentare insieme i risultati. Lui la ascolta, si informa dei suoi problemi, le fa un po’ di compagnia e la consola anche quando è sul pullman per tornare a casa da scuola, il Perlasca di Idro, dove frequenta la terza al liceo scientifico. Ed è pure bravo: «Media dell’8 - racconta la sua mamma -, e se si impegnasse di più potrebbe pure alzarla». Mai contenta, ed è lei stessa a dirlo: «Sono molto orgogliosa di lui, ma non glielo faccio vedere».

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