Politiche 2022: Vita, no green pass si sono fatti partito della libertà politica e sanitaria

In Piazza Vittoria c’era anche Sara Cunial ex deputata M5s Nel programma anche uscita dalla Nato, dall’Euro e dall’Ue
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VITA: I CANDIDATI NO PASS
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Chitarra, bongo, slogan e quella singolare atmosfera che per mesi ha imperversato nelle piazze italiane animate dai «no green pass». Da quella esperienza nasce «Vita» - movimento fondato dalla deputata ex M5S Sara Cunial. Gli «antisistema» tornano in quella piazza Vittoria che decine di volte li ha visti sfilare tra il 2020 e il 2021, con gli stessi mantra ma con una nuova forma. Dieci i punti del programma elettorale: vita, libertà costituzionali, ripristino delle sovranità nazionali, geopolitica, scuola, arti e scienza, informazione libera e verità, beni comuni, salute e scienza, riforma della giustizia, sicurezza come valorizzazione degli essere umani e delle comunità.

Priorità

  • La manifestazione di Vita in Piazza Vittoria
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Ma i temi preponderanti declamati dai candidati di «Vita» sono gli stessi delle manifestazioni «no green pass»: libertà, media manipolati, ricerca scientifica alternativa, uscita dalla Nato, dall’Euro e dall’Unione europea. Candidati. Quattro, gli aspiranti parlamentari bresciani presenti in piazza Vittoria: Mariano De Mattia ed Elena Di Benedetto (candidati alla Camera nei collegi uninominali e al plurinominale), Sonia Ciccillo (candidata nel solo plurinominale alla Camera) e Lorena Polonini (candidata al Senato nei collegi uninominali e al plurinominale). Nella vita due infermieri sospesi (De Mattia e Ciccillo) e un’insegnante (Di Benedetto) che per un anno ha deciso di non andare a scuola - per ribellarsi alla «dittatura sanitaria».

Slogan

Bandiera dell’Italia sulle spalle, De Mattia - volto noto delle proteste bresciane - infiamma i circa cento presenti con la sua euforia: «Brescia non dorme, l’ha dimostrato non accettando di ascoltare le sirene di chi voleva l’astensione. Non scendere in campo avrebbe significato dare altri 5 anni a chi ha dissanguato il Paese per 30 mesi». E sulla sua situazione personale ribadisce: «Sono e resto un infermiere, anche se andrò in Parlamento». Anche per Lorena Palonini, altra infermiera con una storia recente piena di ostacoli, si tratta di «una meravigliosa opportunità per far sentire la nostra voce». Chi continua a parlare di «media manipolati» e «pagati per far vaccinare» è invece la docente Elena Di Benedetto. Mentre si schiera contro quotidiani, tv e giornalisti, qualcuno la ascolta usando le pagine del GdB per sedersi a terra. «Pur avendo il green pass non sono andata a lavorare, così ho voluto dare valore alla mia libertà, al mio diritto al lavoro». Più moderata Sonia Ciccillo, che comunque segue lo stesso solco: «Negli ultimi tre anni ci hanno diviso come popolo, per questo ci siamo ribellati. Ma è arrivato il momento di fare un passo in avanti. Un buon governo dovrà superare squilibri sociali e divisioni».

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Leader

All’ombra dell’Arengario interviene anche Sara Cunial, definita «un pesciolino tra gli squali in Parlamento». Prima di intervenire partono lunghi applausi, abbracci «uno per uno», canti. Poi l’arringa new age: «Votate vita, perché la vita siamo noi. I nostri candidati sono tutti liberi cittadini che hanno sofferto. Questa è una splendida occasione, perché era da tanto che non c’era una mobilitazione simile». La manifestazione - alla quale non hanno partecipato gli altri candidati Laura Ruiba (uninominale Camera), Marco Eberle (plurinominale Camera), Antonietta Gatti, Flaminio Maffettini e Giuseppe Marzagalli (plurinominale Senato) - finisce com’è cominciata: canti, balli e slogan.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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