Politiche 2022, i candidati della Lega: «Territorialità e federalismo»

Il Carroccio è già arrivato primo nella corsa a presentare i propri candidati a Brescia
LEGA, ECCO I CANDIDATI
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La Lega non si scompone, neppure ora che i nomi dei candidati sono ufficiali. «È vero che ora comincia il conto alla rovescia, ma per noi non cambia molto - ribadisce Simona Bordonali -. Siamo 365 giorni all’anno in campagna elettorale e continuiamo a lavorare per i territori». Di certo, il Carroccio è già arrivato primo nella corsa a presentare i propri candidati a Brescia e poche ore dopo il «liste day» la sezione cittadina di via Cefalonia era già aperta.

E il segretario provinciale Alberto Bertagna rivela ora anche qualche retroscena durante i lavori di composizione delle liste: «Forza Italia pensava di fare la voce grossa, ma alla fine la coalizione è riuscita a creare sinergie trovando una sintesi positiva. Noi invece siamo gli unici ad aver confermato gli uscenti, tenendo fede a ciò che abbiamo sempre detto. Anche nella Lega chi è rimasto fuori non l’ha presa bene, ma noi dobbiamo portare l’esperienza di governo senza ricorrere a candidature spot». E i volti bresciani del Carroccio in corsa sono infatti tutti parlamentari uscenti: Simona Bordonali, Paolo Formentini, Eva Lorenzoni, Matteo Micheli (candidati alla Camera) e Stefano Borghesi (al Senato).

Risultati

Bordonali capolista al proporzionale e all’uninominale nelle Valli, forte dei piedi puntati sia a Roma che a Brescia, punta tutto sui risultati ottenuti per il territorio e su ciò che c’è ancora da portare nell’agenda del governo: «La Lega ha fatto tanto per il Bresciano, anche grazie al nostro lavoro a Roma e a quello sul territorio, dove ci siamo distinti per la concretezza: non solo i fondi ottenuti per la bonifica della Caffaro e per la metropolitana, ma anche l’apertura del cantiere dell’autostrada della Valtrompia e la nomina del commissario, quando realizzare quell’infrastruttura sembrava impossibile. E non dimentichiamo che quando Salvini era ministro dell’Interno la questura di Brescia è passata da fascia B a fascia A, ottenendo più risorse e più personale».

Blindati

Il senatore uscente Stefano Borghesi candidato all’uninominale per il Senato, ringraziando il partito per aver creduto in lui ancora una volta, ribadisce invece i punti programmatici della Lega che sono anche il mantra di Salvini: a partire dalla pace fiscale, dall’abolizione della Fornero e dalla legge sull’autonomia: «La pace fiscale l’abbiamo già fatta e la rifaremo. Così come riproporremo la nostra battaglia storica contro la legge Fornero e puntiamo molto sulla quota 41».

Sul nodo dell’autonomia delle regioni, invece, la stoccata è collettiva ad un’altra bresciana, la ministra Mariastella Gelmini: «L’autonomia era stata chiesta da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Confidavamo che in 18 mesi la Gelmini riuscisse a portare uno straccio di documento in Consiglio dei Ministri, invece ha dormito un po’ e forse ora capiamo il perché». Ogni riferimento alla fuoriuscita da Forza Italia per confluire in Azione non è casuale.

Chi invece interpreta le istanze del programma leghista su caro bollette ed emergenza energetica è l’uscente Paolo Formentini, secondo al proporzionale: «Continuerò a lavorare perché siano difese le imprese bresciane e perché finalmente si possa finalmente fare qualcosa nell’immediato e nel medio periodo sull’approvvigionamento energetico. In commissione Esteri ho recentemente portato avanti una battaglia per riuscire a realizzare un gasdotto dal bacino del Mediterraneo orientale alle coste pugliesi. Continuerò quella lotta affinché l’Italia possa produrre gas e non ci sia più quell’idea assurda della decrescita felice».

Posizione difficile

Tra i candidati c’è anche Matteo Micheli (l’ultimo anno e mezzo passato alla Camera), il quale ammette di avere poche possibilità di essere eletto (quarto in lista), ma ribadisce che «avrei fatto campagna elettorale per la Lega anche da semplice cittadino, sono un militante da 26 anni». E sulle elezioni si dice ottimista: «Credo che la Lega abbia delle possibilità di crescita elevate in queste settimane, perché sa fare campagna elettorale e può puntare sui risultati raggiunti. Sarebbe un ottimo risultato tornare ai numeri del 2018».

Sulla stessa linea la deputata Eva Lorenzoni: «Occorre far ripartire il motore economico del Paese, duramente provato dalla pandemia, dal caro energia e dall’aumento spropositato del costo delle materie prime. La priorità è il nostro territorio bresciano: la Lega darà risposte e soluzioni a cittadini e imprenditori». Le parole pronunciate in via Cefalonia sembrano più tenui rispetto al passato, quasi a voler schivare ogni polemica e tensione nel nome della «responsabilità». E lo confermano anche quelle di Bertagna: «Non litigheremo sulla leadership. Chi prenderà più consensi sceglierà il premier, ma nel rispetto dei ruoli saremo fedeli alleati, lavorando nell’ottica di territorialità e federalismo che ci ha sempre contraddistinto. D’altronde oggi anche chi si era allontanato dalla Lega si sta ricredendo».

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