Poco pronti, ma si parte: debutta la lotteria degli scontrini

Pronti, via. Anzi: non pronti, ma comunque via. Anche nel Bresciano ai nastri di partenza della lotteria degli scontrini ieri mattina non tutti gli esercenti si sono presentati. Secondo Carlo Massoletti, presidente provinciale di Confcommercio, sono uno su due. I motivi? «Le imprese che aggiornano i registratori di cassa rendendo possibile questa operazione sono oberate di lavoro. E le difficoltà economiche del periodo non invogliano certo i negozianti a sostenere ulteriori esborsi».
In più: «Non si capisce l’utilità di una simile iniziativa a spese delle attività commerciali. Serve per incentivare i consumi? Mi auguro di sì, perché se è stata varata per contrastare l’evasione fiscale non ci siamo: il fenomeno va combattuto altrove». Come Confcommercio, anche Confesercenti ritiene sbagliato aver fatto partire la lotteria ora: «Molte aziende, soprattutto quelle piccole, non sono pronte - osserva Stefano Boni, direttore generale per la Lombardia Orientale -. C’è il rischio che si crei uno squilibrio concorrenziale tra chi si è già adeguato e chi invece, per varie ragioni, non l’ha ancora fatto. A mio avviso l’adesione non dovrebbe essere obbligatoria, ma volontaria. E se si vuole incentivare i pagamenti elettronici bisognerebbe abbattere i costi delle transazioni».
Lo chiede anche Arthob: «Non è giusto che le spese siano sempre a nostro carico - osserva Emanuela Rovelli, presidente del sodalizio di ristoratori -: il Governo dovrebbe intercedere presso le banche. Al momento nel Bresciano sono meno della metà le attività che sono già riuscite ad aggiornare il registratore di cassa. Le imprese che si occupano di queste operazioni sono infatti piene di lavoro. Serve tempo».
Chi sì, chi no. A Mazzano non si è fatto trovare impreparato Damiano Zucchi, della pasticceria Fratelli Zucchi, che ieri mattina alle 8.45 ha emesso a noi il primo scontrino da 1,85 euro (per una baguette semintegrale ancora calda) con codice della lotteria. «Ben venga il concorso - commenta - se ci porta a non dover maneggiare i contanti». Nella sua attività, complice il cashback, «il 50% degli acquisti viene fatto con bancomat e carte di credito e la transazione media ci costa 0.95 euro». Nel centro commerciale del paese è «sul pezzo» la libreria Giunti al Punto, non Yamamay: «Tra questa catena e Carpisa ho nove negozi - spiega il titolare Gianfranco Lazzari -. Li adeguerò sborsando altri soldi. Certo è che se non bloccano gli affitti sarà dura tenere aperto. Delle mie 60 dipendenti sono 25 quelle che stanno lavorando. È solo la passione per questa attività a spingermi ad andare avanti». Ci spostiamo in città. «Èl Forner» di via Noce è in attesa che il tecnico aggiorni il sistema, ma non vede di buon occhio l’iniziativa «in un periodo come questo: è assurdo che ci chiedano di spendere in un contesto così - osserva Paolo Piantoni -. Ci sentiamo incompresi. Noi abbiamo sei punti vendita e ogni aggiornamento del registratore di cassa costa 300 euro. L’operazione va fatta nei giorni di chiusura e servono almeno due ore. Ci vogliono soldi e tempo».
In centro l’adesione sembra più alta: si può già partecipare alla lotteria (dopo aver inserito il proprio codice fiscale sul sito Lotteriadegliscontrini.gov.it e aver ottenuto il codice) facendo acquisti per esempio nel nuovissimo Italmark («In molti - dicono i dipendenti - l’hanno già fatto pure alle casse self service»), alla libreria Feltrinelli (dove i clienti «ci chiedono di giocare e ci fanno un sacco di domande»), da Calzedonia (dove «nessuno, però, in mattinata ha nominato l’iniziativa»), da Coccinelle, al bar Brescia, dove il concorso ha generato perplessità: «Non ci farà vendere di più - commenta Gaetano Grimaldi -, ma ci costringerà a perdere più tempo». Tra chi si è già adeguato, acquistando un nuovo registratore di cassa, c’è anche il Cafè Gramsci: «Spiace che a rimetterci economicamente siano sempre gli esercenti», commentano mamma Emanuela Filippini e il figlio Thomas: «Per ora nessuno ci ha chiesto di partecipare, ma noi, anche stavolta, siamo pronti».CommercioIl concorso per incentivare i pagamenti cashless
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