Pnrr, infrastrutture, invasi e mobilità: le imprese bresciane incalzano la politica
Le dieci priorità delle imprese bresciane. Un decalogo consegnato l’altro giorno ai candidati con le richieste di tutte le associazioni di categoria alla politica per consentire «al sistema Brescia di restare competitivo».
Un documento intitolato «L’impresa: asset strategico di sicurezza nazionale», firmato dalle 14 rappresentanze di industriali, artigiani, costruttori edili, commercianti, autotrasportatori, cooperatori. A nome di 40.360 imprese con oltre 240mila dipendenti, che manifestano «una visione unitaria», per dare «una prospettiva forte al Paese, in termini di crescita, sviluppo e coesione sociale». Accanto al decalogo locale ci sono undici punti che riguardano la sfera nazionale.
L’iniziativa unitaria del mondo produttivo bresciano nasce dalla gravità del momento, dalla volontà di «vivere e operare in un Paese "normale" e contemporaneo», dalla sfiducia in una politica che «appare distante dalla realtà, non ne coglie le dinamiche, non risulta chiara, efficace, concreta». Critiche severe. Priorità. Serve un cambio di passo, dicono le imprese, «serve una classe politica dirigente preparata, civicamente appassionata, raccordata con le comunità».Le 14 associazioni propongono ai futuri parlamentari bresciani un tavolo di confronto territoriale in cui dialogare con le imprese, coprogettare, monitorare le azioni. Il decalogo consegnato alle forze politiche riguarda questioni ormai annose e temi recentissimi.
Le richieste
La prima richiesta è l’istituzione della Città metropolitana, che dovrebbe coincidere con il territorio provinciale. Questa nuova realtà amministrativa, secondo le imprese, potrebbe rispondere «meglio e con la necessaria efficacia ai tanti problemi di una realtà complessa per morfologia, numero di Comuni, intervenendo sullo sviluppo economico, sui flussi di merci e persone, sulla pianificazione territoriale».
Nel documento grande spazio è dedicato al Pnrr. Si prosegua senza indugio, insistono le imprese. Per Brescia sono tre gli ambiti di intervento da realizzare con i fondi del Piano. Innanzitutto il sostegno ad un rinnovato sistema degli istituti tecnologici superiori (Its) per formare competenze professionali con nuovi corsi (fra cui meccatronica, transizione digitale, efficienza energetica, mobilità e logistica). I
In secondo luogo si auspica la nascita della Cittadella per l’innovazione sostenibile, il progetto lanciato da Csmt e InnexHub. Sarebbe un centro in cui far convergere le principali competenze, le iniziative di innovazione e ricerca applicata. Un punto di incontro fra imprese, università, studenti, cittadini. L’altra richiesta legata ai fondi del Pnrr riguarda la logistica per «colmare - dice il documento - i divari infrastrutturali» della nostra provincia.
A questo proposito, le imprese invocano un progetto globale e moderno di mobilità pubblica con alcuni interventi abbozzati, avviati o già progettati: la metropolitana per la Valsabbia e il Garda, l’ammodernamento delle linee ferroviarie Brescia-Parma e Brescia-Edolo (con l’alimentazione a idrogeno), la bretella ferroviaria Brescia-Montichiari, il completamento della rete tramviaria cittadina e il raccordo la con la Fiera.
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