Economia

Brescia, record storico dell’export nei primi sei mesi: superati gli 11,6 miliardi

La Germania resta in assoluto il nostro primo partner commerciale seguito dalla Francia. Pesa sulla dinamica l'inflazione
Record dell’export: nei primi sei mesi superati gli 11,6 miliardi - © www.giornaledibrescia.it
Record dell’export: nei primi sei mesi superati gli 11,6 miliardi - © www.giornaledibrescia.it
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Nonostante tutto, il made in Brescia segna un nuovo record storico delle esportazioni: 6,1 miliardi in tre mesi. È il trimestre più «brillante» di sempre; in crescita del 22,5% sullo stesso periodo dello scorso anno.

Risultato per certi versi eclatante, nonostante il protrarsi del conflitto Russia-Ucraina; nonostante i folli prezzi raggiunti dal megawattora sulla piazza di Amsterdam che hanno quintuplicato le fatture dell’energia; nonostante l’inflazione galoppante, che gonfia i prezzi delle materie prime e impatta sulla fiducia degli operatori economici. Nei primi sei mesi dell’anno le vendite all’estero delle imprese della nostra provincia si sono attestate a 11,63 miliardi, con un incremento del 25% sul periodo gennaio giugno 2021.

Le importazioni hanno toccato i 7,7 miliardi (anche in questo caso cifra record) per un saldo commerciale (semestrale) positivo per 3,9 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al primo semestre dello scorso anno.

Il nodo inflazione

La forte dinamica dell’interscambio è in buona parte da collegare alla spirale inflattiva. «Questi dati vanno letti su un doppio piano - commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione -: da un lato le aziende continuano a lavorare ed esportare, in un contesto internazionale in cui gli scambi si sono mantenuti vivaci nonostante le tensioni geopolitiche; dall'altro la dinamica record è, in parte, ascrivibile alle quotazioni elevate delle principali materie prime industriali utilizzate dall’industria bresciana».

Gli fa eco Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia, che giudica il dato dell’export «estremamente positivo, seppur da depurare dalla componente inflattiva, e conferma la propensione e la grande capacità delle nostre piccole e medie imprese bresciane a essere competitive sui mercati internazionali».

I dati Istat nel dettaglio

La crescita dell’export bresciano si mostra nel complesso allineata a quanto rilevato a livello lombardo (+20,7%) ed italiano (+22,2%).

I dati Istat - rielaborati dal Centro Studi Confindustria Brescia e dal Centro Studi Apindustria Confapi Brescia - mostrano come la nostra provincia resti tra le più dinamiche a livello nazionale. Nei primi sei mesi del 2022, i contributi maggiori alla crescita derivano dall’aumento delle vendite verso Germania (+31,6%) che resta in assoluto il nostro primo partner commerciale seguito dalla Francia (+22,6%),ma anche gli Stati Uniti (+31,1%), Regno Unito (+20,3%). Solo la Russia si caratterizza per una dinamica negativa. L’export nell’area Ue rappresenta il 67,3%. Mentre tra i prodotti esportati, i più dinamici nel primo semestre dell’anno risultano: prodotti della metallurgia (+46,9%), prodotti alimentari e bevande (+24,8%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+23,0%).

Il futuro

L’incertezza è il peggior nemico dell’economia. E la seconda parte dell’anno si mostra carica di incognite. «Le incognite sono legate ai prezzi, dell’energia e delle materie prime e alla capacità delle imprese di fare fronte a tale emergenza»,spiega il vicepresidente di Confindustria Mario Gnutti.

Mentre il presidente di Apindustria, Pierluigi Cordua ricorda come su questo specifico tema «le imprese si aspettano risposte in tempi rapidi dalla politica, sia a livello nazionale che europeo, perché solo riducendo laddove possibile le componenti di incertezza si può immaginare un consolidamento della crescita e allontanare lo spettro della recessione che potrebbe avere conseguenze sociali importanti».

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