Pm10: l'aria migliora, ma Brescia resta la peggiore d'Italia

Il rapporto dell'Ispra sulla «Qualità dell'Ambiente Urbano» certifica la qualità dell'aria dei capoluoghi italiani
Pm10: l'aria migliora, ma Brescia resta la peggiore d'Italia © www.giornaledibrescia.it
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L'aria di Brescia è la peggiore d'Italia. La conferma arriva dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che ha presentato l'edizione 2018 del Rapporto «Qualità dell'Ambiente Urbano».

A dirla tutta, però, ad essere peggiore di Torino, che si posiziona al secondo posto nella triste classifica dei capoluoghi più inquinati del Bel Paese (19 in tutto), è Rezzato la cui centralina ha registrato al 10 dicembre 89 giorni di supero delle Pm10, diventati già 93. 

L'Ispra, infatti, calcola il livello di Pm10 dell'area urbana. Se si considerano le due centraline della città, quella del Broletto solo ieri ha sfondato il muro dei 35 giorni di supero delle Pm10, limite imposto dalla Comunità Europea. Il dato, tra l'altro, è nuovo se confrontato con gli altri anni, quando il limite veniva superato già ad ottobre. Cliccando questo link trovate tutti iu dati relativi al Comune e all'area urbana di Brescia.

Il rapporto evidenzia una significativa tendenza alla riduzione dei livelli di emissione di PM10 primario, quello direttamente emesso dal riscaldamento domestico e dai trasporti, ma anche dalle industrie e da alcuni fenomeni naturali, che si riduce del 19% in 10 anni (2005 al 2015).

Nel 2017 il valore limite annuale per il biossido di azoto (NO2) è stato superato in almeno una delle stazioni di monitoraggio di 25 aree urbane, si sono poi registrati più di 25 giorni di superamento dell'obiettivo a lungo termine per l'ozono in 66 aree urbane su 91 per le quali erano disponibili dati e il superamento del valore limite annuale per il PM2,5 (25 g/m) in 13 aree urbane su 84. 

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