Plasma iperimmune: il progetto Avis decolla con AiutiAMObrescia

Iniziati i primi test per individuare i donatori, a settembre il via ai lavori per riorganizzare la sede
AVIS, VIA ALLA RACCOLTA PLASMA
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Entro Natale, grazie al cuore grande dei bresciani, l’Avis avrà una casa capace di raccogliere più sangue e soprattutto più plasma. Con il sostegno economico di AiutiAMObrescia, che ha devoluto all’associazione 300 mila euro, prendono il via a settembre per concludersi prima della fine dell’anno i lavori di riorganizzazione e potenziamento della sede provinciale.

Lavori pensati da tempo ma resi urgenti dalla recente emergenza sanitaria: il progetto, presentato ieri mattina, mira infatti ad aumentare la disponibilità del plasma iperimmune, «un potente supporto alle cure del Covid-19 - osserva Massimo Lombardo, nuovo direttore generale dell’Asst Spedali Civili, che collabora con Avis a questa operazione -. Cosa succederà a ottobre non lo sappiamo. Sappiamo però che il plasma iperimmune funziona. Consapevoli di ciò dobbiamo essere pronti».

E, aggiunge il presidente nazionale dell’Avis Gianpietro Briola, «non possiamo perdere tempo, altrimenti rischiamo che le persone in grado di donare plasma iperimmune siano sempre più poche. L’obiettivo che deve essere raggiunto è l’autosufficienza a livello nazionale per realizzare farmaci plasmaderivati. In tempi normali il 70% arriva dagli Stati Uniti; l’Italia in questo periodo ha aumentato la produzione, negli Usa è invece calata. In prospettiva, se non diventiamo autosufficienti, rischiamo carenze sul mercato italiano».

Brescia, nell’ambito di un progetto regionale, si sta già muovendo: come spiega Camillo Almici, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asst Spedali Civili, «l’Avis ha contattato i suoi donatori abituali di plasma (un migliaio, ndr) e li ha invitati a presentarsi, da sabato scorso, al Brixia Forum per essere sottoposti a test sierologico e, contestualmente, anche al tampone naso-faringeo. Questo studio epidemiologico si concluderà con l’individuazione di persone con un certo valore di anticorpi neutralizzati anti-coronavirus: loro potranno donare il plasma iperimmune da fornire all’industria dei plasmaderivati affinché vengano realizzati prodotti di grado farmaceutico». Concretamente chi viene ritenuto idoneo sulla base dei test iniziati sabato può recarsi nella sede di piazzetta Avis 1, in città, ed eseguire su prenotazione due donazioni di plasma a distanza di 14 giorni.

Nel frattempo la struttura cambierà volto: «Siamo alle prese con una grande svolta - spiega il presidente dell’associazione provinciale Gabriele Pagliarini -: importante sia per i nostri avisini sia per chi ha bisogno di sangue ed emocomponenti. I lavori progettati dall’architetto Massimo Palazzani verranno eseguiti senza incidere sulle normali attività della sede, che continuerà ad accogliere donatori su prenotazione».

 

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