Pillola anti-Covid: da domani i medici potranno prescriverla

Questa mattina al Civile arrivano 50 scatole per 50 pazienti, più altre 500 in magazzino: come e per chi funziona
Molnupiravir, la pillola anti-Covid
Molnupiravir, la pillola anti-Covid
AA

Questa prima fornitura «parlerà» ancora inglese (le confezioni sono infatti quelle originiali, etichettate Merck&Co), ma le prossime confezioni avranno una loro veste italiana. Intanto, però, si parte: da questa mattina l’ospedale Civile di Brescia non solo avrà le sue 50 scatole di Molnupiravir, l’attesa pillola anti-Covid, ma sarà a tutti gli effetti l’hub fornitore per tutti gli ospedali della Lombardia Orientale, al pari del Sacco di Milano che si occuperà invece della distribuzione nella parte Occidentale della nostra Regione. Ecco perché, oltre ai primi 50 blister da domani a disposizione degli utenti idonei al trattamento, i magazzini del nostro ospedale accoglieranno altre 500 confezioni: il bancale rappresenta la scorta.

La fornitura - composta complessivamente, a livello regionale, da 1.800 trattamenti - è stata in toto consegnata al Sacco di Milano nella giornata di ieri. In questa prima fase la distribuzione, come sancito all’interno della circolare del 30 dicembre - è capillare. Tradotto: ogni centro prescrittore (ovvero i diciassette reparti di Infettivologia presenti in Lombardia) avrà in dotazione 50 scatole di Molnupiravir (il cui nome commerciale è Lagevrio) per 50 pazienti. Le mille confezioni rimanenti restano invece in giacenza nei due «hub fornitori»: appunto l’Asst Spedali Civili di Brescia e il Sacco di Milano. L’antivirale è disponibile solo ed esclusivamente negli ospedali e - almeno in questa prima fase - non è previsto come farmaco da banco, per questo non si può acquistare né trovare nelle farmacie.

Cos’è e come funziona?

Si tratta di un farmaco antivirale orale (autorizzato per una distribuzione in condizioni di emergenza con decreto del Ministero della Salute datato 26 novembre 2021) e agisce interferendo con la capacità del Sars-CoV-2 di replicarsi. In sostanza, è stato progettato per introdurre una serie di errori all’interno del codice genetico del virus, impedendone la duplicazione e riducendo quindi il rischio di provocare malattie gravi. Secondo i produttori (il colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme in partnership con Ridgeback Biotherapeutics) la pillola non colpisce la proteina spike: per questo dovrebbe essere efficace su tutte le varianti. È bene ricordare che la pastiglia non è assolutamente un sostituto del vaccino (il suo principio attivo esaurisce in pochi giorni), bensì un’alleata utile per i pazienti Covid immunodepressi e/o con severe condizioni sottostanti (comorbilità) che rischiano di sviluppare la forma grave dell’infezione.

Chi può assumere il Molnupiravir?

A chiarirlo è la nota dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa): il farmaco serve «per il trattamento di pazienti non ospedalizzati per Covid con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di una forma grave». Tanto che il suo utilizzo è indicato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. La durata del trattamento, che consiste nell’assunzione di 4 compresse (da 200 mg l’una) due volte al giorno, è di 5 giorni e l’utilizzo del farmaco non è raccomandato in gravidanza (mentre l’allattamento al seno «deve essere interrotto durante il trattamento e per i quattro giorni successivi»).

Gli unici, a partire già da domani, a poter segnalare i casi idonei direttamente ai reparti di Infettivologia sono i medici di medicina generale. I candidati che rispettano i requisiti vengono cioè individuati dai medici di base o dagli ospedali secondo specifici requisiti (sono esclusi, ad esempio, positivi asintomatici, pazienti gravissimi, donne incinte, persone affette da disturbi del metabolismo che colpiscono il fegato): a quel punto la regia passa ai reparti di Infettivologia, che - dopo una visita - possono decidere di consegnare la terapia in ambulatorio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato