Italia e Estero

Ema e Aifa accelerano sulla pillola Merck anti Covid-19

L'agenzia europea fornirà indicazioni per aiutare gli Stati membri alle prese con l'aumento dei contagi. In Italia si deciderà a breve
La pillola anti Covid-19 Merck - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
La pillola anti Covid-19 Merck - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Davanti all'aumento dei contagi in vari paesi, l'Agenzia europea del farmaco intende accelerare sulla pillola anti Covid-19. L’Ema, comunica l’ente, «fornirà raccomandazioni a livello Ue nel più breve tempo possibile per aiutare le autorità nazionali a decidere sul possibile uso precoce» del medicinale anti Covid per via orale Molnupiravir prodotto dalla Merck, «ad esempio, in contesti di emergenza». L’agenzia precisa inoltre che la strategia è stata concordata insieme ai capi delle agenzie per i medicinali nazionali. 

Secondo quanto comunicato dall’Ansa, sulla scia delle decisioni europee anche l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e il Ministero della Salute stanno valutando l'utilizzo in via emergenziale della pillola anti Covid. Sarà usata la medesima procedura già seguita con gli anticorpi monoclonali in febbraio. La decisione dovrebbe arrivare a breve, dal momento che l'Agenzia europea del farmaco (Ema) ritiene necessari «ulteriori orientamenti sui trattamenti per il Covid alla luce dell'aumento dei tassi di infezione e dei decessi».

In Italia come in gran parte d'Europa tornano a salire tutte le curve dell'epidemia di Covid-19: aumentano i casi positivi, così come i decessi e i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari, mentre il numero complessivo degli attualmente positivi si avvicina a 100mila (ad oggi sono 98.775). La ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini ritiene il prolungamento dello stato di emergenza «probabile, considerata la recrudescenza del virus e il fatto che ci troveremo in pieno inverno». 

Intanto il generale Figliuolo prevede un incontro «a breve» con il ministro della Salute Roberto Speranza e con il Comitato tecnico-scientifico per sciogliere le riserve su un ulteriore abbassamento dell'età alle quale somministrare le terze dosi del vaccino. «È ragionevole pensare - ha detto il sottosegretario alla Salute Costa - che entro fine anno ci potrà essere una graduale estensione della platea, ad esempio, ai 50enni».

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